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Pensioni, la talpa all'Inps: truffa ai vip con gli assegni d'oro. Nomi, cognomi e cifre, un caso clamoroso

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Nel mirino erano finiti ex top manager, sindacalisti e imprenditori con pensioni d'oro per poi truffarli, clonando i loro documenti e dirottando le loro rate mensili da decine di migliaia di euro su altri conti correnti a loro intestati. Due anni fa erano state arrestate cinque persone. In tre, oggi martedì 14 dicembre, sono stati rinviati a giudizio dal gup con le accuse di truffa e accesso abusivo al sistema informatico.

 

 

 

Gli altri indagati, invece, hanno chiesto il rito abbreviato. I truffatori avevano scelto vittime come Pietro Ciucci, ex presidente e ad di Anas, Raffaele Bonanni, ex segretario della Cisl, l'ex manager di Telecom e Autostrade Vito Gamberale e l'ex amministratore delegato del Gruppo Poste Italiane e attuale vicepresidente Sia, Massimo Sarmi.

 

 

La banda di truffatori, che si serviva dell'aiuto di un dipendente dell'Inps e di un funzionario del Comune di Roma, era riuscita ad ottenere i dati delle vittime e anche a mettere le mani su una pensione. Avevano individuato una decina di pensionati d'oro e con la talpa all'Inps, avevano cominciato a falsificare i documenti per poter intercettare o sfruttare i compensi mensili. L'indagine, infatti era stata ribattezzata Robin Hood, dopo la denuncia di Gamberale che, nel febbraio del 2018 non aveva ricevuto l'accredito mensile di 24 mila euro, finita su un conto estero dagli arrestati. Le indagini si erano basate anche sulle intercettazioni ambientali e telefoniche. "Bonanni? Non vale manco la pena, prende pochissimo, 4mila euro", così si sentiva in di queste intercetazioni.

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