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Valanga di bancomat spariti: cosa cambia per chi usa i contanti

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I bancomat sono sempre più merce rara. Ritirare contanti a uno sportello automatico in alcune zona d'Italia comincia ad essere un impresa. Negli ultimi 12 mesi, come ricorda ilTempo, nel nostro Paese sono stati chiusi 1.831 bancomat per prelievi e versamenti. E già nei primi sei mesi dell'anno la lista di chiusure si è nuovamente allungata. Ma a a guardare i dati, la propensione degli italiani all'uso dei contanti non è tramontata affatto. In Italia l'82 per cento preferisce usare le banconote rispetto alle varie carte e ai metodi di pagamento alternativi. Solo nel 2021 i prelievi effettuati sono stati circa 500 milioni per un valore di 109 miliardi di euro.

 

Ma negli ultimi anni sono cresciute le voci di spesa per gli istituti bancari per la gestione delle casse automatiche. In un primo momento la commissione tra banche era stata fissata a 45 centesimi. Una cifra che però oggi appare superata. Infatti i costi si aggirano attorno ai 90 centesimi per ogni singola operazione. E dunque, dietro la scelta di chiudere diversi sportelli ci sarebbe il costo di gestione delle operazioni. Bancomat ha proposto una rivisitazione delle tariffe, ma di fatto sull'operazione ha acceso i riflettori l'Agcom.

 

Di fatto la proposta di Bancomat andrebbe a riscrivere le regole dando l'opportunità a chi eroga il servizio di fissare una commissione con un tetto per i consumatori che si aggira sul costo massimo di 1,50 euro. Un costo più contenuto dato che ad oggi prelevare in una banca differente dalla nostra può costare fino a 3 euro. Negli altri Paesi, come ad esempio, Germania, Spagna o Australia, da tempo sono stata cambiate le commissioni affidando al gestore degli Atm un nuovo sistema per le tariffe. Forse questo resta l'unico modo per evitare di restare senza bancomat sotto casa.
 

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