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Ray Dalio, "la fine di un'era: cosa subiremo tra due anni". La profezia apocalittica del re della finanza

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La crisi in Ucraina, forse, è solo l'inizio di un decennio destinato a stravolgere il Mondo. A sostenerlo, in una intervista a Repubblica per lunghi tratti apocalittica, è Ray Dalio, fondatore di Bridgewater, il più grande hedge fund del pianeta. Un gigante della finanza, dunque, che ha il polso della situazione politica ed economica e mantiene costantemente un occhio sul presente e l'altro sul futuro, prossimo e remoto. L'allarme lanciato da Dalio è inquietante: debito, inflazione e populismo di destra e di sinistra ci stanno rapidamente portando verso una crisi economica e un grande conflitto di potere. I protagonisti di questa guerra non solo militare? Da un lato gli Stati Uniti e i loro alleati, dall'altro la Cina, a cui la Russia oggi si sta appoggiando, non a caso in chiave anti-occidentale.  

 

 

 

Per Dalio, senza mezzi termini, siamo alla fine dell'egemonia americana che ha caratterizzato gli ultimi 100 anni. "Ci sono tre grandi forze che esistono ora che non sono state presenti nelle nostre vite, ma sono esistite molte volte in passato - dice il manager a Repubblica -: l'enorme produzione di debito, la stampa di denaro per monetizzare quel debito e i conflitti interni del populismo di sinistra e di destra causati dagli ampi divari di ricchezza e di valori".

 

 



"Queste forze - sottolinea il re della speculazione finanziaria - stanno portando verso una guerra civile e un grande conflitto di potere tra gli Stati Uniti e i loro alleati e la Cina e i suoi alleati. Queste tre cose stanno accadendo simultaneamente. L'ultima volta che è successo è stato tra il 1930 e il 1945". Secondo Dalio la situazione sarà addirittura peggiore nel 2024 o nel 2025, "dopo le prossime elezioni negli Stati Uniti. C'è stata molta creazione di debito e denaro che ha prodotto molta inflazione. Il risultato è che le banche centrali cercano di calmare l'inflazione sottraendo denaro e credito alle persone in modo che il loro potere d'acquisto sia inferiore, e questo, a sua volta, indebolisce l'economia". 

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