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Pensioni, chi rischia il taglio del 10 per cento dall'1 settembre

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Fate molta attenzione alle pensioni di settembre. I pensionati infatti dovranno controllare bene il cedolino e di fatto verificare le eventuali trattenute. Ma c'è qualcosa di più importante sui cui mettere gli occhi: i dati reddituali relativi al 2019. Di fatto l'istituto di previdenza sociale con una circolare ha messo in guardia i pensionati per eventuali prelievi e penalizzazioni sull'assegno. Chi infatti ha dimenticato di fornire i dati reddituali rischia un'amara sorpresa.

 

 

 

Ma per comprendere bene quali sono i possibili rischi basta leggere per bene la comunicazione diramata dall'Inps: "Sulle pensioni che siano, in tutto o in parte, collegate al reddito (ad esempio, integrazione al trattamento minimo, maggiorazione sociale, pensione ai superstiti) i cui titolari, nonostante i solleciti, non abbiano ancora fornito i dati reddituali relativi all’anno 2019, nei prossimi mesi di agosto e settembre verrà applicata una trattenuta di circa 11 euro, per le pensioni integrate al minimo, o pari al 10% della pensione, per quelle di importo superiore". Parole chiare che spiegano qual è la possibile sanzione su cui possono imbattersi alcuni pensionati. C'è tempo fino al 15 settembre per mettersi in regola. Chi non lo farà rischia la revoca totale del trattamento previdenziale.

 

 

 

 

 

"Nei casi in cui i redditi richiesti non vengano inviati, si procederà alla revoca definitiva delle prestazioni per l’anno di riferimento e al recupero dell’indebito calcolato", spiega sempre l'Inps. Insomma fate molta attenzione perché la penalizzazione sull'assegno è dietro l'angolo. 

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