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Giorgia Meloni, "saranno guai": le banche nel mirino della leader FdI

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La vittoria di Giorgia Meloni è scontata anche per le grandi banche estere. Eppure la svizzera Ubs, l’americana Goldman sachs, e la francese Société Générale non esitano a mettere in guardia la leader di Fratelli d'Italia. Al centro? La sua agenda. Stando alle stime di Ubs il Btp (Buoni Poliennali del Tesoro) viaggerà tra 200 e 250 punti base, che è un premio sufficiente dato il rischio maggiore del debito. In caso di recessione o incertezza, invece, lo spread potrebbe arrivare fino a quota 300 punti base. 

 

 

A farle eco, riporta Repubblica, Goldman Sachs che elenca le priorità del prossimo esecutivo. Prima tra tutte la finanziaria per il 2023 e il Pnrr. Ecco dunque l'avvertimento di Société Générale, che - come gli altri istituti -sembra spingere la Meloni a proseguire sulla strada tracciata da Mario Draghi. La banca d’affari francese ricorda che, se il Pnrr fosse interamente implementato potrebbe rilanciare la crescita dello 0,6 per cento in 10 anni, il che significa ridurre il debito pubblico del 12 per cento.

 

 

Non solo, perché i rinvii del Pnrr e una riforma fiscale che tagli le tasse, ridurrebbe la sostenibilità del debito. Incertezze e volatilità anche in Borsa: il FtseMib è sceso a un livello di 7,9 volte gli utili attesi, poco sopra i minimi toccati all’inizio della pandemia (7,7 volte) e quelli della crisi dell’eurozona del 2011 (6,9 volte). Se lo spread dovesse salire, potrebbe toccare nuovi minimi prima di stabilizzarsi e tornare a crescere, una volta - confermano gli istituti - che sarà fatta chiarezza sui programmi e la determinazione a realizzarli del futuro governo. Insomma, conclude il quotidiano, "se la Meloni abbandonerà l'agenda Draghi saranno guai".

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