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Superbonus, la stretta sul 110%: cosa cambia da subito

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 Superbonus 110%

Fabio Rubini
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Per il Superbonus 110% è arrivato il tempo di una bella sforbiciata, anche se le parole usate dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti assomigliano più a una cannonata: «Non si è mai vista nella storia una misura che costasse così tanto a beneficio di così pochi».
Per questo «difendo la scelta di concentrare le risorse in modo selettivo a favore dei redditi medio bassi. Questa spiega Giorgetti - è una scelta politica».

Poco prima era stato il premier Giorgia Meloni a chiarire coi numeri il concetto: «Il superbonus nasceva meritoriamente per rimettere in moto l'economia dopo la pandemia, ne abbiamo condiviso le finalità ma la realizzazione ha creato difficoltà.
Segnalo a chi ha detto che si poteva gratuitamente ristrutturare, che quel "gratuitamente" pesa nelle casse dello Stato di circa 60 miliardi di euro, con un buco di 38 miliardi».

 

 

POSSIBILITÀ NON DIRITTO - Sempre in ambito di Superbonus, nel corso della conferenza stampa per spiegare le misure contenute del decreto aiuti, Giorgetti si è soffermato anche sul problema della cessione del credito d'imposta. Una delle misure più tribolate di questo provvedimento: «Cercheremo di intervenire perché è un problema reale di molte imprese, rispetto allo stock esistente cercheremo e stiamo definendo una via d'uscita rispetto alla situazione attuale». Anche in questo caso, però, Giorgetti, non ha usato mezze misure: «La cessione del credito è una possibilità, non un diritto e tutti coloro che da ora ne vorranno usufruire hanno la certezza di poterli detrarre dai redditi, ma non possono avere la certezza che si trovi una banca o un'istituzione che accetti i crediti». E ancora: «È passata l'idea che il credito d'imposta sia sostanzialmente una moneta ma non è così, quindi chi deve fare un investimento deve valutare se l'impresa costruttrice o la banca sia disponibile a riconoscere il credito d'imposta, perché se non è così devono calcolare il progetto d'investimento in diverso modo. Per questo- ha ribadito- stiamo cercando di creare spazio ulteriore per le aziende di credito che hanno manifestato disagio rispetto a una situazione insostenibile, che noi cercheremo di correggere. Ma il sistema non può continuare così».

I DISTINGUO AZZURRI - In maggioranza, però, non tutti la pensano in maniera così netta. Forza Italia ha una posizione un po' più morbida. Per questo i due capigruppo parlamentare Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, hanno affidato la posizione degli azzurri ad una nota ufficiale, nella quale dopo aver convenuto che: «Era doveroso intervenire sul Superbonus per motivi di contenimento della spesa pubblica e per correggere distorsioni», specificano che «è altrettanto doveroso dare delle certezze agli operatori del settore e non cambiare continuamente il quadro.

 

 

Proprio per questo - chiariscono Ronzulli e Cattaneo rispetto all'accesso al Superbonus 110% così come lo abbiamo conosciuto finora, Forza Italia lavorerà per spostare la data di scadenza delle agevolazioni almeno di un mese per chi ha già deliberato in assemblea di condominio e ha già stipulato contratti». Per questo Forza Italia ha annunciato che presenterà «un emendamento ad hoc, anche per garantire un tempo di transizione adeguato. Ma non solo». Infatti i due azzurri, pur ribadendo il giudizio positivo alle scelte del governo, chiedono «che sulle modalità e sulle regole di revisione della percentuale, venga avviato subito un tavolo con le associazioni di categoria, per una interlocuzione costante e operativa. In questo quadro normativo - si chiude la nota - Forza Italia è in prima linea per scongiurare il collasso del comparto dell'edilizia e chiede al governo anche un tempestivo intervento mirato allo sblocco dei crediti fiscali maturati che le aziende, in questo momento, non riescono a cedere». Chi proprio non ci sta - a questa revisione del Superbonus - è M5S. Daniela Torto, capogruppo pentastellata in Commissione Bilancio, attacca Giorgetti: «Nella foga di mantenersi nel solco dell'ortodossia draghiana, sembra aver smarrito la capacità di messa a fuoco dettata dal buonsenso». A bruciare è la stretta sulla cessione del credito «una soluzione innovativa nel sistema economico, che il Movimento Cinquestelle ha avuto il merito di introdurre».

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