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Energia, Tabarelli: "Rischio distacchi di corrente in estate"

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Cala la produzione elettrica da fonti rinnovabili. Il motivo non è legato all'uomo, bensì alla siccità e alle condizioni meteorologiche. "Per quanto riguarda l’idroelettrico - spiega Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia -, la siccità degli ultimi 18 mesi ovviamente ha pesato in maniera determinante. Eolico e fotovoltaico, invece, sono fortemente influenzati dalle condizioni meteorologiche". E così ecco che le fonti rinnovabili non riescono a stare dietro alla produzione delle centrali tradizionali.

 


"Bastano poche variazioni nelle precipitazioni per causare un crollo della produzione, come stiamo assistendo per l’idroelettrico". Per non parlare poi degli ostacoli burocratici. Basta pensare - prosegue l'esperto sulle colonne del Giorno - alle "autorizzazioni difficili da ottenere e lente ad arrivare". Eppure "il problema principale è l’intermittenza delle rinnovabili", ossia il fatto che queste ultime "funzionano solo per un quarto o un ottavo delle ore che ci sono in un anno. Ormai è da decenni che sentiamo parlare di sistemi di accumulazione, ma fino a oggi non c’è nulla che possa funzionare in modo davvero efficiente quando si tratta di impianti di grandi dimensioni". 

 

 

A dover fare i conti con i numerosi ostacoli non c'è solo l'Italia. Condizioni simili, o peggiori, si vedono nell'Europa del Nord e in Germania. I tedeschi, addirittura, "senza nucleare e carbone, sarebbe andata in seria difficoltà". Risultato? Se a tutto questo aggiungiamo la precaria situazione francese (con l'assenza di un piano per sostituire le centrali nucleari), rischiamo di avere problemi in estate dunque "distacchi". "L’allarme c’è - conclude Tabarelli - Il nostro Paese è fortemente dipendente dal nucleare francese, che pesa quasi per il 10 per cento del fabbisogno. Se Parigi anche questa estate avrà dei problemi, ne risentiremo subito". 

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