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Bollette, altri tre mesi di bonus: ecco come si potranno pagare

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Antonio Rapisarda
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Un nuovo decreto aiuti indirizzato alle famiglie e alle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale. Fra i provvedimenti approvati in Consiglio dei ministri, tenutosi ieri dopo il rinvio stabilito la settimana scorsa, vi è quello riguardante le misure «urgenti» chiamate a venire incontro ai ceti sociali meno abbienti e alle aziende ancora alle prese con il caro bollette.

Sul tavolo di Palazzo Chigi anche il decreto legge per la ricostruzione dei territori di Romagna, Marche e Toscana colpiti dall’alluvione di inizio maggio: da cui è emersa l’indicazione del generale Francesco Paolo Figliuolo come commissario straordinario per la ricostruzione; a seguire le annunciate norme per la sicurezza stradale insieme alla riforma del codice della strada (diciotto articoli con i quali si intendono garantire maggiori tutele agli utenti della strada coniugando sanzioni e prevenzione); e l’avvio dell’iter per la nomina di Fabio Panetta, attualmente nel comitato esecutivo della Banca centrale europea, a nuovo governatore della Banca d’Italia. Prenderà il posto di Ignazio Visco a Palazzo Koch dal 1° novembre.

 

LE AGEVOLAZIONI
Per ciò che riguarda il capitolo sostegni, la novità stabilita dal Consiglio dei ministri è la proroga – dal 30 giugno al 30 settembre 2023 – del bonus sociale energia, quello che prevede uno sconto sulle bollette di luce e gas a favore delle famiglie svantaggiate e con figli. «Per il terzo trimestre dell'anno 2023 – si legge –, le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati e ai clienti domestici in gravi condizioni di salute» sono «rideterminate dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente». Confermata fino al 31 dicembre 2023, poi, la soglia Isee per l’accesso al bonus sociale da parte delle famiglie numerose (con almeno 4 figli) che dal 1° aprile scorso è passata da 20 a 30mila euro.

Nel decreto legge presente anche la proroga per l’iva sul gas ridotta al 5% e l’azzeramento – sempre per il terzo trimestre – degli oneri di sistema anche sulle «forniture di servizi di teleriscaldamento nonché alle somministrazioni di energia termica prodotta con gas metano in esecuzione di un contratto di servizio energia». Per tutte queste misure sono stati stanziati complessivamente circa 800 milioni.

Non è stata inserita, invece, la proroga per i crediti di imposta. La misura, come hanno spiegato nel pomeriggio fonti di governo, si autosostiene con i risparmi di spesa sulle somme già stanziate per gli aiuti contro il caro bollette nel primo semestre. I risultati di questa proroga degli aiuti dovrebbero vedersi già oggi, quando Arera, l’Autorità di regolazione per l’energia, renderà noto l’aggiornamento trimestrale delle tariffe dell’elettricità sul mercato tutelato (un terzo degli utenti).

La previsione del presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, è che la bolletta della luce sul mercato protetto rimarrà quasi uguale. La variazione possibile potrebbe essere fra -0,5% e +1%. La bolletta del gas invece dovrebbe scendere del 2% ai primi di luglio, quando ancora Arera renderà noto l’aggiornamento della tariffa di giugno sul mercato tutelato.

 

LA MOSSA DI ZANGRILLO
Nel Consiglio dei ministri di ieri è arrivato pure il decreto legislativo che ha come scopo quello di disciplinare i controlli sulle imprese le quali – come ha spiegato il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo – «da anni chiedono un sistema dei controlli più razionale». Una disciplina, come ha spiegato titolare in conferenza stampa, in attuazione della legge annuale per il mercato e la concorrenza del 2021 (che prevedeva l’adozione entro 24 mesi della sua entrata in vigore di uno o più decreti legislativi intesi a semplificare i controlli alle imprese) e richiamata nel Pnrr che indica proprio la necessità di ottimizzare la materia dei controlli pubblici nelle attività private allo scopo di eliminare duplicazioni, interferenze tra le diverse tipologie di ispezioni. 

Il dispositivo degli interventi di cui è composto il decreto? «Una Pubblica amministrazione che passi dal sospetto preventivo al controllo successivo». Come si fa questo? Da un lato assicurando una maggiore efficacia all’interesse pubblico della vigilanza, dall’altro però cercando di liberare le imprese da tutti quegli oneri (esclusi il contrasto al lavoro nero, i controlli di sicurezza e quelli antimafia) «che talvolta sono effettivamente sproporzionati, inutili ed eccessivi». Tutto ciò sarà modulato da tre parole d’ordine: «Fiducia, proporzione e trasparenza».

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