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Luce e gas, fine del mercato tutelato: cosa succede a chi non sceglie un gestore

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La fine del mercato tutelato di luce e gas, prevista rispettivamente ad aprile e gennaio, potrebbe essere rimandata. Lo ha lasciato intendere il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin: "Oggi sul mercato tutelato abbiamo 10 milioni di famiglie - ha detto durante un convegno lo scorso martedì -. Stiamo valutando se davvero questa fine del mercato tutelato determinerà la riduzione dei prezzi”. 

Interventi in extremis a parte, l’autorità dell’energia Arera ha già spiegato cosa accadrà ai milioni di clienti che, al momento dello “switch off”, non avranno ancora scelto un operatore sul libero mercato. Per quanto riguarda la luce, chi non sceglie non subirà nessuna interruzione di servizio: si passerà, come si legge su Repubblica, al Servizio a tutele graduali, che è entrato in funzione con le microimprese, inclusi i condomini. La scelta dell'operatore verrà stabilita in base all’esito delle aste dei prossimi mesi. A spuntarla sarà chi offrirà il prezzo più conveniente. Questo sistema durerà al massimo tre anni. Poi, chi non avrà ancora scelto, finirà nel mercato libero dell’operatore che l’ha servito nei tre anni precedenti nello stesso servizio.

 

 

 

La tariffa in tutela graduale non varierà di mese in mese ma, scrive l’autorità, “sarà soggetta ad aggiornamenti periodici”. Tuttavia, non è detto che i prezzi siano alti, anzi. "Il servizio a Tutele graduali è più conveniente rispetto alla maggior tutela - ha spiegato a Repubblica Simona Benedettini, consulente indipendente dei mercati energetici -. Il fatto che il prezzo sia definito tramite aste induce i gestori a praticare, di fatto, uno sconto rispetto a una base d'asta. Pertanto, la concorrenza tra operatori fa sì che il prezzo che viene a formarsi sia molto conveniente".

 

 

 

Discorso simile vale anche per il gas: nemmeno in questo caso chi non sceglie resta senza fornitura. Piuttosto, scrive Repubblica, "continuerà a essere rifornito dallo stesso gestore di sempre, che però applicherà condizioni contrattuali simili alle Placet (stabilite dall’autorità) e una tariffa a prezzo variabile in base all’andamento del Psv - l’indice di riferimento italiano - più una quota fissa (tot euro all’anno) 'stabilita liberamente dal venditore e monitorata da Arera' spiega la stessa autorità".

 

 

 

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