Charlie Munger, la lezione del socio di Buffett: il Bitcoin è un veleno
Charlie Munger non ce l’ha fatta! Non mi riferisco al festeggiamento di un genetliaco importante (il primo gennaio avrebbe compiuto 100 anni), Charlie Munger non ce l’ha fatta a vedere Bankman-Fried sbattuto in cella con una condanna (si ipotizza) di 110 anni. Perché scrivo questo? Perché a inizio novembre la giuria federale di New York si è pronunciata ritenendo Sam Bankman-Fried colpevole di tutti e sette i reati di truffa e riciclaggio dei quali era stato accusato dopo il colossale scandalo che ha causato il crack del gigante delle crypto Ftx, ma la data per stabilire la pena è fissata per il 28 marzo 2024.
Troppo avanti, purtroppo Charlie Munger si è spento l’altra sera a San Francisco, gli toccherà osservare tutto dal cielo probabilmente stappando una lattina di Coca Cola (una delle sue aziende preferite) ma per lui sarà una soddisfazione. Braccio di destro di Warren Buffett, ha formato un sodalizio nella finanza che è durato più di 50 anni, più di Bud Spencer e Terence Hill, Holly & Benji, Vialli e Mancini, Munger e Buffett per la Berkshire Hathaway e per i suoi fedeli azionisti sono stati la coppia d'oro di Wall Street creando ricchezza per tutti: i primi mille dollari nella Berkshire oggi sono diventati 10 milioni! Hanno investito su tutto tranne che sul Bitcoin, strumento di cui Mugler era acerrimo nemico definendolo «veleno per topi» e per farsi capire aggiunse che la sua crescita era disgustosa perché «sul Bitcoin investono i criminali». Provate a dirgli che è un boomer se avete il coraggio. Ha creato una fortuna senza mai seguire le mode, la sua stella polare è sempre stata la semplicità. Era un «allegro pessimista» una definizione che forse racchiude tutto. Di lui Buffett disse: «è la migliore mente da 30 secondi nel mondo», veloce ma anche paziente perché «se un investimento vale la pena, si aspetta».
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Su Charlie Munger si potrebbe scrivere un articolo solo di citazioni, e in un mondo finanziario in cui si investe solo con gli algoritmi, la semplicità delle sue parole sarebbe disarmante perché dimostrerebbe che anche con investimenti semplici si possono fare grandi guadagni. «Vai a pescare dove ci sono i pesci» chissà se un giorno Chat Gpt riuscirà a produrre queste perle. FUZZY: a WS lo chiamano “Halloween indicator” a Milano la chiamavano la “liquidazione dei morti”, novembre è sempre stato un mese Toro, quest'anno si chiude con un luminoso +7%.
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Ora comincia dicembre e tutti aspettano il rally di Natale, ma il rally forse c’è già stato. DAX: si sale con le scale e si scende con l’ascensore dice il vecchio adagio di borsa, nell’era degli Hft accade il contrario, siamo scesi per 3 mesi e in un mese abbiamo recuperato tutto. Attenzione, negli ascensori si rischia di rimanere intrappolati specie se si sale troppo veloci e su promesse difficili da mantenere. Io rimango short. BOND: +40% in poche settimane, assomiglia tanto a un bear market rally, non sembra anche a voi?