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Dl Salva Casa, parola d'ordine "semplificazione": ecco su cosa interviene

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Avanti tutta con il dl Salva Casa. La misura, fortemente voluta da Matteo Salvini, ha ottenuto il via libera in Consiglio dei Ministri. Il provvedimento interviene su alcuni meccanismi cruciali nel campo dell'edilizia che serviranno anche a sanare alcuni contenziosi aperti. "L’obiettivo è “liberare” gli appartamenti ostaggio di una normativa rigida e frammentata che ne ostacola la commerciabilità e talora preclude l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi" scrive il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel suo comunicato. 

Nel testo vengono evidenziati gli ambiti di intervento: "Il decreto interviene solo nelle casistiche di minore gravità, incidendo sulle cosiddette lievi difformità. In particolare: su quelle formali derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile; sulle difformità edilizie delle unità immobiliari, risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione; sulle parziali difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della cd. doppia conformità".

 

C'è poi tutto l'ambito legato alle semplificazioni: "Il decreto inoltre semplifica le procedure vigenti: è introdotto il regime di silenzio-assenso, principio particolarmente rilevante e che va nella direzione della massima semplificazione. Significa che se l’Amministrazione non risponde nei tempi previsti l’istanza del cittadino è accettata. Infine si introduce la possibilità di installare tende e strutture di protezione dal sole e da eventi atmosferici, in regime di edilizia libera. La norma mira anche a decongestionare gli uffici tecnici comunali sepolti da migliaia di pratiche. Il provvedimento prevede sanzioni che sono proporzionali all’aumento di valore dell’immobile e potranno essere utilizzate, tra l’altro, nella misura di 1/3, per progetti di recupero e rigenerazione urbana". 

Il Mit ha poi chiarito che nel testo non è presente la norma che toglierebbe dagli impicci Beppe Sala con il caos giudiziari scatenatosi a Milano per la costruzione di alcuni palazzi: "Nel testo, come già annunciato lo scorso 17 maggio, non c’è la cosiddetta norma Salva-Milano per alcune ristrutturazioni edilizie del capoluogo lombardo su cui si è acceso l’interesse della Procura. L’idea di Salvini, già condivisa con il sindaco Giuseppe Sala, è di intervenire in fase di conversione del testo".

 

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