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Nuovo piano casa: dalle tende alle finestre, cosa cambia

Antonio Castro
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Piccole difformità edilizie ammesse. A condizione che non stravolgano cubature e disegni originari. Tende, finestre, coperture di spazi esterni e i famosi dehors che sono spuntati come funghi nei parcheggi delle città per aiutare bar e ristoranti a riaprire e lavorare in fase Covid. Le strutture esterne - potranno rimanere «se installate in deroga al vincolo temporale e in presenza di comprovate e obiettive esigenze idonee a dimostrarne la perdurante necessità» - a patto che abbiano «finalità sanitarie, assistenziali, educative».

Il decreto del governo a supporto del settore edilizio (questa mattina alle 9,30 il testo sbarcherà a Palazzo Chigi ma i tecnici dei ministeri interessati stanno ancora limando il testo definitivo), allargherà il perimetro delle attività in edilizia libera, che quindi non avranno bisogno di permessi. Rientrano tra questi la realizzazione di porticati con strutture fisse come le Vepa, le vetrate panoramiche amovibili e le tende da sole con strutture fisse.

 

 

L’intento è di semplificare la vita alle famiglie che potranno mettersi in regola, affrontare piccole migliorie e anche regolarizzare situazioni “ereditate”.

Secondo le bozze che ieri circolavano (anticipate dall’Agenzia di stampa sull’energia e le infrastrutture, Ageei), i punti chiave dal decreto Salva casa, in base alle anticipazioni ancora allo studio degli uffici del ministero delle Infrastrutture, guidato da Matteo Salvini, potrebbero contenere il superamento della doppia conformità. Aumento delle tolleranze, con una diversificazione a seconda della dimensione dell’immobile. Regolarizzazione delle variazioni in cantiere. Semplificazioni sullo stato legittimo degli immobili. Edilizia libera. Il decreto espanderà il perimetro delle attività in edilizia libera, che quindi non hanno bisogno di permessi.

In caso di interventi edilizi che interessano l’intero immobile o le singole unità immobiliare la verifica «dello stato legittimo deve avere a riferimento il solo titolo edilizio relativo a questi lavori (e gli eventuali titoli successivi), senza la necessità di risalire ai titoli abilitativi precedenti». In questo modo, si evitano i problemi nel recupero di titoli molto vecchi, intasando i catasti comunali che spesso non hanno digitalizzato gli atti né sono in grado di rispondere in tempi rapidi a centinaia di migliaia di richieste.

 

 

Secondo le anticipazioni il cambio di destinazione d’uso senza opere di una singola unità immobiliare viene sempre consentito. Possibile cambiare destinazione, ad esempio, da residenziale a turistico-ricettiva. Per questi interventi sarà necessario presentare la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività).

Attenzione: non è un libera tutti. Sono previsti piccoli ampliamenti in base ai metri quadri che si posseggono. Il decreto prevede, infatti, delle soglie di tolleranza, cioè gli scostamenti tra quanto autorizzato e quanto effettivamente realizzato in cantiere, vengono riparametrate dall’attuale 2% a livelli più alti. Restano del 2% per una superficie superiore a 500 metri quadri; passano al 3% per una superficie tra i 300 e 500 metri quadri; diventano del 4% per una superficie tra i 100 e 300 metri quadri e del 5% sotto i 100 metri quadri.

Il piano casa - visto l’effetto doping per l’edilizia che ha avuto il 110% e tutte le sue declinazioni - serve a puntellare il sistema economico nazionale. Ogni euro investito nel settore delle ristrutturazioni ha un effetto volano e trascinamento della crescita economica. Gli italiani, grandi risparmiatori, sono in Europa tra i maggiori investitori sul mattone: oltre l’80% delle famiglie vive in case di proprietà. E le migliorie possono contribuire a smuovere oggi un mercato un po’ congelato vista la limatura di gran parte dei bonus e l’aumento repentino dei tassi d’interesse.
 

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