Per chi ha in portafoglio azioni italiane oggi è uno dei giorni più ghiottti dell’anno visto che stamane è il cosiddetto “Dividend Day”, la giornata in cui numerose società quotate alla Borsa Italiana staccano il dividendo. Per capirci distribuiscono parte degli utili realizzati durante l’esercizio passato. L’antipasto era già arrivato nel mese di aprile, ma ora per gli investitori il piatto è ben più ricco. Saranno oltre 40 le società quotate a Milano, di cui ben 23 solo nel Ftse Mib, che oggi staccheranno la cedola legata ai bilanci 2024 per un ammontare totale di oltre 15 miliardi di euro.
L’apertura teorica dell’indice principale si prevede in calo, perché al prezzo di ciascun titolo sarà sottratto il dividendo: in termini aritmetici l’impatto vale attorno a 470 punti. Chi detiene i titoli maturerà poi il diritto al pagamento, che verrà accreditato già mercoledì. Quello che scatta oggi è, senza dubbio, il momento clou di una stagione generosissima: nell’intero 2025, infatti, Piazza Affari distribuirà 41,1 miliardi sui profitti 2024, (+13% sul 2023). E nel 2026 si dovrebbe poi salire ulteriormente, arrivando a quasi 44 miliardi di euro, il 7% in più rispetto a quest’anno. A crescere non sono solo gli importi, singoli e complessivi, ma anche i rendimenti. Secondo i calcoli fatti dagli esperti di Intermonte, nel 2025 il dividend yield medio di Piazza Affari arriva al 4,8% con stime in crescita al 5,2% per il 2026. Un aumento considerevole se si tiene conto anche del fatto che la Bce sta tagliando i tassi d’interesse, una dinamica che incide sulla redditività delle banche. Tra i singoli titoli svetta Banca Mps con un dividend yield dell’11,2%, seguita da Banco Bpm al 10,1%, Banca Ifis al 9,2%, Piaggio all’8,7% e Bper Banca all’8,1%.
I conti in rosso del Vaticano: spese a 1,2 miliardi di euro
Un deficit strutturale da 70 milioni l’anno da correggere. E un calo costante delle donazioni. È questo il ...A trainare la pioggia di cedole oggi sono per lo più le banche e soprattutto quelle legate al risiko bancario in atto da mesi nel nostro Paese. Intesa Sanpaolo - uno dei pochissimi istituti di credito che per ora ha preferito restare alla finestra senza scendere in campo nel risiko - guida il gruppo con un saldo di 0,171euro per azione, seguita dal Monte dei Paschi con 0,86 euro per azione. Banco Bpm stacca un dividendo da 1 euro, mentre la Popolare Sondrio 0,80 euro e Bper 0,60 euro. Arriveranno oggi pure le cedole di Mediobanca (0,56 euro).
Tra i titoli dei colossi assicurativi, stamane Generali distribuisce 1,43 euro ad azione e Unipol 0,85 euro. Tornano a staccare la cedola Nexi (0,25 euro) e Saipem (0,17 euro). Sul fronte delle big dell’energia a brillare è Eni: la quarta tranche da 0,25 euro completa un dividendo annuo di 1 euro. Tenaris paga il saldo di 0,56 dollari dopo l’acconto staccato nel mese di novembre. Passando dal petrolio alle utilities ci sono da segnalare le cedole di A2a (0,1 euro) ed Italgas (0,407 euro).
Mercati, nessuna Apocalisse sui listini: le Borse continuano a correre
Tempi duri per i gufi. Passano le settimane. E l’apocalisse dei mercati vaticinata dai profeti di sventura si osti...E nel giorno del “Dividend Day” c’è spazio pure per i titoli delle maison del lusso con Moncler (1,3 euro) e Brunello Cucinelli (0,94 euro). Sul Ftse Mib, l’unica blue chip che non distribuirà alcun dividendo è Telecom Italia, mentre nel 2025 tornano a staccare la cedola Nexi e Saipem. La società di pagamenti digitali, tornata all’utile lo scorso anno, ora distribuirà una cedola di 25 centesimi per azione, per un ammontare complessivo di 300 milioni. Il colosso petrolifero, invece, garantirà ai soci un dividendo di 17 centesimi per ogni azione ordinaria e di 5 euro per le risparmio.