La promozione incassata da Fitch è giunta dopo mesi in cui gli analisti osservavano un miglioramento della credibilità finanziaria dell’Italia. L’agenzia di rating ha portato la sua valutazione del merito di credito del debito italiano da BBB a BBB+, migliorando anche le prospettive (outlook) a stabili. Un giudizio frutto della prudenza nelle gestione dei conti pubblici mostrata dal governo Meloni e del conseguente calo della percezione di rischio sui mercati.
Insomma, la promozione di Fitch costituisce un importante riconoscimento per il nostro Paese: non solo rafforza la posizione dell’Italia sui mercati internazionali, ma la colloca anche in una traiettoria di maggiore solidità rispetto ad altre economie europee (Francia in primis) che negli ultimi mesi hanno invece subito declassamenti. Così, dopo il recente verdetto di S&P e l’outlook positivo di Moody’s, anche Fitch conferma la percezione di un’Italia più affidabile e stabile.
Alla base della decisione di Fitch ci sono diversi fattori che vanno dalla prudenza fiscale alla stabilità politica, elementi determinanti per valutare la solidità di un Paese. In particolare, Fitch sottolinea la maggiore fiducia nei conti pubblici, grazie a un controllo rigoroso della spesa e a entrate in crescita per via della solidità del mercato del lavoro e di una maggiore compliance fiscale. Il risultato è un deficit atteso al 3,1% del Pil, leggermente migliore rispetto all’obiettivo del 3,3%. Certo, l’agenzia di rating sottolinea i rischi di un debito pubblico molto elevato, ma ritiene anche che la disciplina di bilancio sia in grado di ridurre la vulnerabilità del Paese.
Ma quali sono le conseguenze della promozione? Innanzitutto, il miglioramento della valutazione sul merito di credito, riconoscendo la minore rischiosità del debito pubblico, determina una maggiore attrattività dei titoli di Stato italiani agli occhi degli investitori internazionali. Con lo spread (la differenza di rendimento) tra Btp e Bund già ai minimi da un decennio, la nuova valutazione potrebbe inoltre alimentare ulteriore domanda per le obbligazioni governative, contribuendo a mantenere bassi i costi a cui si finanzia lo Stato. E a cascata, questo si traduce in benefici per famiglie e imprese, che possono contare su condizioni di credito più favorevoli. Più che una conquista, la promozione rappresenta per l’Italia un incoraggiamento a proseguire sulla strada intrapresa.