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Pensioni, tutte le novità: come cambia l'assegno nel 2026

di Ignazio Stagnovenerdì 17 ottobre 2025
Pensioni, tutte le novità: come cambia l'assegno nel 2026

3' di lettura

La manovra del governo è già in cantiere e presto potrebbe avere un’ossatura chiara e dettagliata per il varo entro la fine di questo 2025. Dando un’occhiata alla previdenza ci si chiede già quali saranno gli importi per il 2026. Come ogni anno viene previsto un sistema automatico di perequazione che adatta i singoli ratei dei pensionati al costo della vita.

Lo schema che molto probabilmente verrà messo sul campo è il seguente: 100% della variazione per chi prende fino a 4 volte il trattamento minimo; 90% per chi prende tra 4 e 5 volte il trattamento minimo; 75% per chi percepisce oltre 5 volte il minimo. Per cominciare a fare delle stime su quello che entrerà nelle tasche di pensionati nel nuovo anno che si avvicina sempre di più, bisogna tenere d’occhio il tasso di inflazione. In questo momento la stima si aggira intorno all’1,6 per cento. Ed è da questa base che occorre partire per fare alcune proiezioni sugli importi. Fino a 4 volte il trattamento minimo (circa 2.452 euro lordi/mese): +1,6% con rivalutazione piena. Tra 4 e 5 volte il minimo (2.452-3.065 euro): +1,44% (90% dell’1,6%). Oltre 3.065 euro: +1,2% (75% dell'1,6%). Ed ecco dunque i primi calcoli sui singoli assegni fascia per fascia.

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I CALCOLI
Chi nel corso di questo anno solare ha percepito un trattamento previdenziale da 1000 euro, con la rivalutazione dell’1,6% l’importo salirà a circa 1.016 euro al mese, quindi con un aumento di 16 euro su base mensile. Per una pensione di 1.500 euro, l’aumento potrebbe ammontare a circa 24 euro, con un assegno complessivo a 1.524 euro mensili. Proseguendo questa breve panoramica sugli importi più alti, chi percepisce nel 2025 2.000 euro al mese, nel 2026 avrà un incremento di 32 euro, con un nuovo importo attorno ai 2.032 euro. Ed è da questa fascia in su che si ha uno scatto ancora più pesante che potrebbe far lievitare l’assegno dei pensionati.

Infatti chi incassa un importo che supera i 2.452 euro scatta il sistema a fasce progressive. Un trattamento previdenziale che si aggira intorno ai 2.500 euro subirà un incremento di circa 39 euro e 90 centesimi, mentre una pensione da 2.800 euro salirà di 44 euro. Un euro in più invece potrebbe incassarlo chi supera un rateo da 3.100 euro. Qui l’incremento è così strutturato: si arriva ai 45 euro mensili con dell’1,6%, dell’1,44% e dell’1,2% sulle varie porzioni dell’assegno.

Ma non è finita, ci sono novità anche per i trattamenti minimi. L’assegno nel 2025 era arrivato a quota 603,40 euro. Con l’adeguamento all’1,6 per cento il trattamento potrebbe toccare quota 613,05 euro. Ma attenzione: la legge di Bilancio varata per l’anno in corso ha esteso anche al 2026 un aumento straordinario per le pensioni minime. Una sorta di rivalutazione extra che si andrà ad aggiungere a quella già prevista. Si tratta di un aumento dell’1,3 per cento. In calo rispetto a 2,2 per cento per il 2025. Ma con questo piccolo bonus, l’assegno minimo da gennaio prossimo potrebbe arrivare a quota 621 euro mensili.

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GLI ALTRI IMPORTI
Per quanto riguarda le altre prestazioni previdenziali che l’assegno sociale potrebbe salire da 443,95 euro a 451,05 euro. Quello assistenziale invece potrebbe passare da 538,69 euro a 547,30 euro. Poi, occhio anche alle pensioni in pagamento a novembre. Il prossimo mese si chiuderà il rimborso delle indennità una tantum da 200 e 150 euro, elargite nel 2022 e 2023 a contribuenti e pensionati con redditi fino a 35mila euro. Questi bonus, introdotti dal governo Draghi per fronteggiare l’aumento del costo della vita, erano stati erogati in modo automatico sulla base di dati fiscali provvisori del 2021. Verifiche successive hanno rivelato che taluni destinatari avevano redditi oltre i limiti previsti e, pertanto, non avevano diritto al bonus sulla pensione. Per questo motivo, l’Inps recupererà le somme non dovute trattenendo 50 euro mensili dal netto della pensione, sino all’integrale rimborso dell’importo dovuto.

Per le indennità non spettanti emerse dai redditi definitivi trasmessi all’Agenzia delle entrate, un iniziale recupero di 50 euro è stato avviato, a seconda dei casi, dall’assegno di luglio o agosto. Pertanto, per tutti gli aventi diritto, l’intero processo si completerà entro novembre. Il cedolino della pensione di novembre sarà disponibile sul portale Inps nell’area riservata. All’interno dell’area MyInps, sarà possibile scaricarlo in formato Pdf. Il rateo avrà non solo l’importo mensile, ma anche i rimborsi fiscali, le trattenute, i conguagli e tutti gli arretrati che dovranno essere accreditati entro fine anno.

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