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Spread sotto 70 punti, prima volta dal 2009: altra vittoria del governo

mercoledì 3 dicembre 2025
Spread sotto 70 punti, prima volta dal 2009: altra vittoria del governo

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Lo spread tra Btp e Bund è sceso sotto quota 70 punti base (69,9 per poi tornare a 70 punti): si tratta dai minimi dalla fine del 2009. Cifre pesantissime, un risultato clamoroso per il governo guidato da Giorgia Meloni. Un segnale chiarissimo quello che arriva dai mercati, cresce la credibilità e la solidità dell'economia italiana. 

Come detto il differenziale ha toccato brevemente i 69,9 punti per poi assestarsi intorno ai 70, mentre il decennale italiano viaggia sotto il 3,4 per cento. Numeri che incidono direttamente sull’economia pubblica e che aprono nuove prospettive anche per chi detiene titoli di Stato.

Il miglioramento del quadro si inserisce in quello che per il debito pubblico italiano viene ormai descritto come un 2025 di netta tranquillità. Uno snodo decisivo risale al 21 novembre, quando Moody’s ha rivisto al rialzo il giudizio sull’Italia, portando il rating da Baa3 a Baa2. Una promozione tutt’altro che scontata, soprattutto perché arrivata dall’agenzia tradizionalmente più severa nel valutare i conti italiani, e la prima di questo tipo dopo oltre vent’anni.

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Il contesto europeo rende il dato ancora più rilevante. In un anno complicato per i titoli governativi dell’area euro, penalizzati dalla risalita dei rendimenti del Bund tedesco e dell’Oat francese, i Btp si sono distinti come sola eccezione positiva a livello continentale. Il differenziale con la Germania si è ridotto di circa 40 punti base, mentre il rendimento del decennale italiano è sceso dal 3,52% di inizio gennaio al 3,40% di fine novembre. Una flessione contenuta, ma sufficiente a sostenere il valore dei titoli già in circolazione, con un incremento dei prezzi vicino allo 0,5%. I benefici derivanti da tali corsi non riguardano solo gli investitori: secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, la discesa dello spread potrebbe tradursi in un risparmio superiore a 17 miliardi di euro di interessi per lo Stato nei prossimi cinque anni.

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