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La Cina "colonizza" il debito greco

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Il Premier Wen Jiabao pronto a comprare titoli di Stato. Atene entra nell'orbita di influenza di Pechino

Michela Ravalico
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Sull'acropoli, d'ora in poi, potrebbe sventolare anche una piccola bandiera cinese. Il colosso asiatico, infatti, sembra essere in procinto di acquistare una parte del debito pubblico greco, dando praticamente il là a una sorta di "colonialismo" finanziario nel Vecchio Continente. Una strategia che potrebbe rivelarsi devastante per i Paesi Occidentali, che proprio in questi giorni a Washington stanno discutendo sull'opportunità di punire la Cina, costringendola a interrompere i suoi interventi statali di svalutazione dello yen: con questa stretta, infatti, il premier cinese Wen Jiabao creerebbe una sorta di abbraccio mortale intorno all'economia internazionale, rendendo la stabilità finanziaria ancor più dipendente dalle fortune di Seul. Tour in Europa - Quindi non è forse un caso che il tour del premier Wen sia cominciato proprio dall'anello più debole del consesso europeo, in quella Grecia che ha l'acqua alla gola: Atene, infatti, investita dalla crisi finanziaria e con previsioni a medio termine che vedono consumi stagnanti, spera negli investimenti dall'estero per risollevare le sue sorti. Dove trovare quindi i soldi necessari se non nella potente Cina? Che del resto non violerebbe nessuna norma europea, anzi: è stata proprio la Wto (world trade organization) a imporre ad Atene di vendere asset pubblici per ridurre il suo deficit. La strategia di Wen, quindi, appare fattibile: da un lato la Cina acquisterà i bond a lungo termine che la Grecia emetterà nel 2011, dall'altro finanzierà il locale settore navale con un investimento di oltre cinque miliardi di dollari, che permetterà l'acquisto di navi cinesi da parte degli armatori greci. In pratica la Cina non farebbe altro che ripetere quell'operazione che le ha permesso di stringere il cappio intorno al collo agli Stati Uniti: fornisce la merce e poi rifinanzia il debito di chi gliela compra con investimenti diretti o acquistando i buoni del tesoro locali. Grecia made in China - Già dal 2008 gli asiatici erano riusciti a sfondare nel mercato ellenico grazie alla China Ocean Shipping Company (Cosco), il gigante delle spedizioni via mare che, grazie a un accordo da tre miliardi e mezzo di euro, gestirà fino al 2043 due enormi bacini per container nel porto del Pireo. Le prime controindicazioni erano già venute alla luce nel 2009: il valore delle esportazioni cinesi nel Paese ellenico, infatti, lo scorso anno era di oltre tre miliardi di euro, mentre sull'altro piatto della bilancia l'export di Atene nella Repubblica Popolare si era fermato a soli 93 milioni di euro. E c'è da segnalare che, dopo la Grecia, Wen Jiabao farà visita anche all'Unione Europea (a Bruxelles), alla Germania, all'Italia e alla Turchia. Chissà se questi Paesi riusciranno a tenere la schiena dritta di fronte al denaro del Dragone.

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