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La Bat chiude lo stabilimento di Lecce, Fitto prova a trattare

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L'azienda di sigarette promette il ricollocamento di tutti e 500 gli operai, ma il ministro pretende spiegazioni

tiziano vanni
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L'intenzione ferma della Bat è quella di chiudere la fabbrica, ma il ministro per i rapporti con le Regioni e per la Coesione territoriale, Raffaele Fitto farà un ultimo tentativo, per provare a salvarla. Questa è sostanzialmenlte la situazione in cui si trova lo stabilimento leccese della British American Tobacoo. La multinazionale ha attuato un piano riconversione che permetterebbe comunque ai circa 500 dipendenti di non perdere il lavoro ma semplicemente di cambiarlo in altri. Infatti, è prevista l'apertura di fabbriche di infissi, componentistica per aerei e infine di un call- centre. Inoltre, dovrebbe essere SKY il partner interessato per questo progetto. Il ministro Fitto tuttavia non sembra rassegnato: "Ferma restando l'autonomia delle scelte dell'impresa, che restano vincolate solo ed esclusivamente al rispetto delle leggi e dei contratti, credo - prosegue il ministro - rientri nei doveri del Governo chiedere alla British American Tobacco di illustrare dettagliatamente le ragioni di questa scelta. Ragioni che ad oggi non sono del tutto evidenti anche alla luce della scelta di mantenere altri stabilimenti produttivi in Europa e del fatto che, a quanto è dato di sapere, l'impianto di Lecce presenta elevati livelli di produttività e realizza profitti"."A tal fine, mi attiverò - conclude la nota di Fitto - affinchè‚ il Governo convochi un tavolo di confronto con l'azienda per capire le ragioni che sono alla base di tale scelta ancor prima di affrontare il tema della riconversione del sito di Lecce". La multinazionale non sembra intenzionata comunque ad aspettare l'attivazione di un tavolo istituzionale.

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