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Fiat, raggiunto l'accordo sulla Cig in deroga. Ma Fiom non firma

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Durerà otto mesi e riguarderà 4507 dipendenti dello stabilimento di Pomigliano e 305 dello stabilimento di Nola

Eleonora Crisafulli
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Siglato l'accordo tra Fiat e sindacati per la concessione della cassa integrazione in deroga lo stabilimento di Pomigliano. Hanno firmato Fim-Cisl, Uilm, Ugl metalmeccanici e Fismic. Si è opposta invece la Fiom, che avrebbe optato per la cassa integrazione straordinaria.La Cig in deroga partirà il 15 novembre e durerà otto mesi. Riguarderà 4507 dipendenti dello stabilimento di Pomigliano e 305 dello stabilimento di Nola. Ci sarà continuità con gli ammortizzatori attualmente erogati. La Fiom non ha firmato perché non ha ricevuto "garanzie occupazionali sufficienti" e perché ha ritenuto che da parte della Fiat non ci sia stato il massimo sforzo per far ricorso, ad esempio, a strumenti alternativi. A spiegare le ragioni dello strappo è stato, al termine dell'incontro al ministero del Lavoro, il segretario nazionale e responsabile auto della Fiom, Giorgio Airaudo.  "Fiat ha detto per la prima volta ufficialmente che intende partire con una Newco che si chiamerà Fabbrica Italia Pomigliano. Non pensiamo che ci sia la garanzia della riassunzione per tutti, temiamo che si vada verso una bad e una new company che non riprenderà tutti lavoratori o tutte le attività". Con le garanzie sull'occupazione - ha detto Airaudo - "la Fiom avrebbe firmato". Per gli altri sindacati la cassa integrazione in deroga era l'unico strumento per garantire tutti i lavoratori. Secondo Bruno Vitali (Fim) "serve a dare un reddito ai lavoratori in attesa di essere riassunti tutti gradualmente nella Newco a partire dal prossimo anno". Dello stesso avviso Eros Panicali della Uilm: solo così si può "dare continuità in questi otto mesi in attesa che tutti passino alla nuova società".

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