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Proposta choc: abolire la Gdf, più potere agli esattori

Il documento è sul tavolo di Monti: abolire le Fiamme Gialle e fare assorbire i suoi militari nella Agenzia delle Entrate

Lucia Esposito
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Il documento è arrivato sul tavolo del ministro dell'Economia, Mario Monti, insieme a tutto il materiale raccolto dalla commissione Finanze della Camera nel corso dell'indagine conoscitiva sulla riforma fiscale. Ed ora scotta come pochi altri, per una proposta choc contenuta al suo interno: abolire la Guardia di Finanza e fare assorbire i suoi militari nella Agenzia delle Entrate, che sarebbe più efficiente. A redigere il testo che già agita politici ed esperti del settore è stato  uno dei massimi tributaristi italiani, il professore Tommaso di Tanno, già consulente dei governi di centrosinistra e dell'ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, apprezzatissimo dal Pd e ben conosciuto dallo stesso Monti. Di Tanno sostiene la necessità di evitare il dualismo nella lotta all'evasione fra Fiamme gialle e Agenzia delle Entrate, sostenendo che quest'ultima funziona assai meglio e che se fosse per lui la Guardia di Finanza andrebbe semplicemente abolita, ma se il governo non se la sentisse di seguire questa strada estrema, bisognerebbe ridurne al minimo i compiti, trasferendo tutte le funzioni di lotta all'evasione fiscale alla Agenzia delle Entrate guidata da Attilio Befera e al suo braccio operativo, Equitalia. Secondo Di Tanno infatti è necessaria «l'unificazione del corpo che vigila sull'adempimento dei doveri tributari. Il dualismo Agenzia delle Entrate-Guardia di Finanza non ha più ragion d'essere. Esso, anzi, produce spesso e volentieri frutti avvelenati. All'Agenzia i compiti amministrativi. Alla Guardia di Finanza, se proprio se ne vuole mantenere l'esistenza- cosa della quale non avverto la necessità –le funzioni di carattere militare (tipo dogane e frontiere). È mia opinione, al riguardo, che un ulteriore investimento in uomini e mezzi dell'Agenzia (ma basterebbe il travaso di quelli della Guardia di Finanza), potrebbe, peraltro, portare risultati appaganti».  Pubblicata la sera tardi di martedì sul sito Internet di Libero, la proposta anti-fiamme Gialle ha scatenato un vespaio di reazioni. A cominciare da quelle politiche. Duro il giudizio di Mario Ferrara (Pdl), vicepresidente della commissione Finanze: «Mi auguro che nessuno pensi di annullare  la specificità della Guardia di Finanza nell'astrusa idea di assorbimento da parte dell'Agenzia delle Entrate. La proposta del prof. Di Tanno, ascoltata anche durante la recente audizione in Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulla  Riforma fiscale, ci trova decisamente contrari». Gli fa eco Cinzia Bonfrisco, altra senatrice di fama del Pdl, che avverte: «Se la proposta è davvero oggetto di riflessione da parte del Governo, si sappia fin d'ora che in Parlamento ci sarà chi non accetterà che la Guardia di Finanza venga svilita dal ruolo di Forza Armata per confluire nella burocrazia dell'Agenzia delle Entrate. Si finirebbe col perdere un patrimonio di competenze e straordinarie professionalità. Anche a nome della sen. Mariapia Garavaglia (Pd) annuncio la presentazione di un'interrogazione parlamentare per conoscere la volontà del Governo». Di questi tempi insomma, sembra esserci più popolarità dalle parti della Gdf che da quelle di Equitalia. I tifosi dell'uno e dell'altro schieramento hanno ieri incrociato le spade in un duello oratorio sul sito Internet www.liberoquotidiano.it e perfino sul profilo facebook del quotidiano. Numerosi i commenti indignati degli stessi finanzieri che non hanno avuto timore di esprimere giudizi anche duri. di Chris Bonface

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