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Le Borse europee in affanno Milano lascia l'1,2 per cento

Dopo la notizia del declassamento del debito francese Piazza Affari inverte la rotta e chiude in territorio negativo

Andrea Tempestini
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Dopo la notizia dell'incombente declassamento della Francia (poi si è appreso che nel mirino c'è anche l'Italia, su cui incombe una doppia sforbiciata) la ripercussione sulle Borse europee è stata immediata. Dopo una mattinata segnata da buoni scambi e acquisti in scia al buon esito dell'asta dei Btp, alla chiusura delle contrattazioni, a Piazza Affari il paniere principale Ftse Mib ha lasciato l'1,2%, mentre l'All Share 1 punto percentuale. Tra gli altri big europei Francoforte ha perso lo 0,58%, Parigi lo 0,11% e Londra 0,46 punti percentuali. A Milano le banche chiudono miste. Ancora bene Unicredit (+0,48% a 2,918 euro). "Se i kazaki hanno detto di non essere entrati nel capitale allora è così". E' il commento del vice presidente di Unicredit, Fabrizio Palenzona, che ha fatto visita oggi il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, senza spiegare il motivo dell'incontro. Salgono anche Mediobanca (+3,73% a 4,448 euro) e Bper (+2,03% a 5,77 euro). Sulla parità invece Intesa Sanpaolo, a 1,24 euro. Cadono Ubi Banca (-1,84% a 2,988 euro), Banco Popolare (-1,36% a 0,909 euro) e Banca Montepaschi (-5,47% a 0,2195 euro) all'indomani della nomina da parte del cda di Fabrizio Viola come direttore generale al posto di Antonio Vigni.  

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