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Le Femen si spogliano per i gaye prendono le botte dai cattolici

Le femministe aggredite durante il corteo delle associazioni cristiane che protestavano contro la legalizzazione del matrimonio gay voluta da Hollande

Leonardo Diana
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Matrimoni e adozioni gay mandano in tilt la Francia di Francois Hollande. Gruppi di francesi cattolici integralisti hanno invaso le strade contro il progetto di legge del governo che apre la strada ai matrimoni e le adozioni gay al grido di "Sì alla famiglia, no all'omofollia" e "Un papà e una mamma per ogni bambino". Ieri circa 100 mila persone contrarie alle scelte del governo in materia avevano protestato in tutto il paese; oggi si è replicato con le iniziative del gruppo conservatore cattolico Civitas e a Parigi ci sono stati scontri anche duri con chi invece è favorevole ai matrimoni tra omosessuali.  Guarda il video su Libero Tv  "Il nostro obiettivo è quello di ingaggiare una vera battaglia per proteggere la famiglia e i bambini", ha spiegato il responsabile di Civitas Alain Escada che aggiunge: "l'omosessualità è una deviazione che va corretta". Il progetto di legge francese sulle unioni tra persone dello stesso sesso è stato approvato il 7 novembre scorso dal Consiglio dei ministri e dovrà ora affrontare il voto del Parlamento. Guarda le foto dell'aggressione alle Femen L'arrivo delle Femen - Attimi di tensione quando il gruppo ucraino femminista Femen ha fatto irruzione in topless nel corteo e ha iniziato a cantare "Noi crediamo nei gay". Le donne hanno spruzzato della polvere bianca da bottiglie sui manifestanti che hanno iniziato a picchiarle, buttandole a terra. "Una decina di militanti di Femen avevano deciso di inscenare una protesta pacifica e ironica, ma quando sono andate verso i manifestanti, degli individui le hanno inseguite, erano scatenati. Le ragazze hanno preso botte e colpi in tutte le parti del corpo". Lo ha raccontato la giornalista e saggista Caroline Fourest, anche lei malmenata dai militanti del gruppo cattolico dei Civitas. Per fermare i quali è stato necessario un cordone di polizia.    

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