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Messico, 500 bambini tenuti come "schiavi" nella casa-famiglia

Luca Di Martino
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Bambini trattati come schiavi in Messico: maltrattati, umiliati, malnutriti e costretti a fare l'elemosina in strada. La terribile scoperta è della polizia, che ha così salvato centinaia di pazienti, piccoli e grandi, ospiti della struttura di accoglienza La Gran Familia. Altro che grande famiglia - La struttura sociale a Zamora, nello Stato di Michoacan, era una vera casa degli orrori in cui per anni 596 pazienti hanno subito abusi di ogni genere e vissuto nelle peggiori condizioni di degrado. L'indagine è cominciata dopo che 5 genitori hanno esposto denuncia alla struttura riferendo alle autorità locali di non poter vedere i propri figli da diverso tempo. La polizia messicana si è subito adoperata e ieri, mercoledì 16 luglio, ha fatto irruzione nel centro La Gran Familia portando alla luce la realtà dei fatti. Capitolazione - Come detto, sono 596 le persone salvate dalla casa degli orrori: 458 bambini e 138 adulti. E in manette, oltre alla proprietaria, sono finite altre 8 persone che dirigevano la struttura. L'evidenza dei fatti, però, non ha convinto Enrique Krauze, noto storiografo e intellettuale messicano, che ha denunciato su Twitter come "inammissibile l'attacco contro Rosa Veduzco, una donna con una vita dedicata ad assistere gli orfani". La rivelazione - Il procuratore della polizia Jesus Murillo Karam ha dichiarato durante la conferenza stampa di come gli agenti hanno scoperto i residenti del centro vivere in mezzo a topi, zecche e pulci, quasi moribondi e senza forze. A molti di loro, ha raccontato, era proibita l'uscita dalla struttura, a differenza di molti bambini che erano costretti ad andare per le strade a chiedere l'elemosina. La polizia ha poi scoperto che veniva fornito cibo scaduto e avariato. E' molto probabile che La Gran Familia di proprietà di Rosa del Carmen Verduzco sarà chiusa per sempre. La storia - Nota come Mama Rosa, la donna fondò la casa nel 1947 con la missione di accogliere bambini e orfani abbandonati dai loro genitori, ma anche delinquenti, drogati, e più in generale persone disagiate. Una volta entrati,tutti i pazienti diventano di fatto persone adottate da Mama Rosa, e per questo portavano tutti il suo cognome.  

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