Federica Mogherini, il missile che abbattuto il boeing della Malaysia rischia di aver colpito anche lei
Un missile contro un boeing della maledetta Malaysia airlines. Una strage: 298 morti nei pressi di Donetsk, al confine tra Russia e Ucraina. Un orrore. Un orrore su cui non c'è nulla da scherzare, ma che potrebbe anche avere delle conseguenze politiche. Non soltanto quelle, ovvie, tra Mosca e Kiev, la cui eventuale pacificazione si allontana, e di molto (tra i due Paesi è già iniziato il rimpallo delle responsabilità per il missile che ha causato la ragedia). Le conseguenze potrebbero arrivare anche ai vertici dell'Unione europea, dove proprio in questi giorni si sta consumando la battaglia per le nomine e le poltrone. Corsa europea - Per l'Italia, in campo c'è il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, in lizza per il ruolo di Alto rappresentante della politica estera Ue, quello fino ad oggi ricoperto dalla britannica Catherine Ashton, in buona sostanza il "ministro degli Esteri" dell'Europa unita. Contro la Mogherini, però, si è scatenata l'opposizione di 10-11 Paesi, e la sua - altrettanto eventuale - nomina è stata congelata almeno fino al termine di agosto. In prima fila, contro la candidatura della Mogherini, i paesi del blocco dell'Est europeo, i paesi balcanici: rimproverano alla titolare della Farnesina una politica troppo remissiva nei confronti di Vladimir Putin, le rimproverano insomma l'eccessiva vicinanza al presidente russo. Insomma, il "niet" alla sua nomina non è arrivato soltanto per una questione di "esperienza", quell'esperienza che il neo-presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, reputa fondamentale per il nuovo Alto rappresentante. Le conseguenze - Il "niet", infatti, è una questione tutta politica, dunque. Una situazione politica che, dopo l'abbattimento del boeing Malaysia potrebbe complicarsi, e non di poco. I Paesi dell'Est, infatti, hanno sempre rimproverato all'Europa la linea troppo debole e non interventista nel conflitto russo-ucraino. E se dietro alla strage di Donetsk ci fossero davvero dei missili sparati dai filo-russi, il sentimento avverso a Mosca, nel Vecchio Continente e soprattutto nell'Europa dell'Est, è destinato ad esplodere, rendendo la già difficile strada della Mogherini ancor più impervia. Quel maledetto missile, insomma, rischia di aver colpito anche lei.