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Gaza, Israele accetta la tregua: "Ma solo per 12 ore". Poi Hamas torna a lanciare razzi

Andrea Tempestini
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Finisce con qualche minuto d'anticipo la tregua di 12 ore nella Striscia di Gaza.  E' stata Hamas a riaprire le ostilità rivendicando il lancio di sette razzi contro Israele, rompendo così il fragilissimo accordo trovato tra palestinesi e israeliani che inizialmente aveva respinto all'unanimità la bozza delle prima proposta di tregua, ossia 7 giorni di cessate il fuoco, proposta dal segretario di Stato Usa, John Kerry. Sabato 26 luglio a Parigi è andato in scena il summit tra lo stesso Kerry e i ministri degli Esteri francese Laurent Fabius, il tedesco Frank-Walter Steinmeier e britannico Philip Hammond, oltre a Federica Mogherini: obiettivo, trovare una soluzione alla crisi. I possibili negoziati - Kerry, come detto, aveva presentato una bozza di cessate il fuoco: una settimana di stop ai combattimenti, che sarebbe dovuta iniziare nel fine settimana (in coincidenza con la festa dell'Eid al-Fitr che segna la fine del Ramadan, il mese del digiuno). L'obiettivo è lavorare su una tregua più duratura e comprensiva con l'esercito israeliano che rimarrebbe all'interno della Striscia per continuare a localizzare e distruggere i tunnel. Una volta entrato in vigore l'eventuale cessate-il-fuoco ampliato, Israele e Hamas dovrebbero sedersi a un tavolo negoziale per definire un'ipotesi di intesa più vasta. Mentre Tel Aviv ha dunque bocciato la bozza, il leader del gruppo radicale palestinese, Khaled Meshaal, ha affermato di volere la tregua di una settimana, che doveva però essere accompagnata dalla fine del blocco a Gaza. La giornata di combattimenti - Nel frattempo si fa sempre più drammatico il bilancio delle vittime: quasi 900 i palestinesi morti nella striscia; 37 invece gli israeliani morti. Giovedì è stata colpita una scuola dell'Onu, provocando 15 morti. Venerdì ci sono stati intensi combattimenti nel centro e nel nord della Striscia. Gli israeliani hanno confermato di aver colpito molteplici bersagli. I bombardamenti di Tel Aviv, nell'ultimo giorno di guerra, hanno colpito 30 abitazioni a Gaza, uccidendo il leader dell'ala militare della Jihad islamica, Salah Hassanein, e i suoi dui figli.

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