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Filippine, paura per il tifone Hagupit. Oxfam: a rischio 4,5 milioni di persone

Giulio Bucchi
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Cresce sempre più la preoccupazione per il tifone Hagupit, entrato giovedì mattina, 4 dicembre, nelle acque filippine. Il tifone, conosciuto anche con il nome locale di Ruby, è appena passato alla categoria di super-tifone, con raffiche di vento che superano i 215km/h. Il passaggio è previsto nella parte centrale delle Filippine, vicino a Borongan, secondo una traiettoria che ricorda molto quella seguita da Haiyan, il super-tifone che l'8 novembre 2013 causò 6.300 vittime e un danno economico di oltre 12 miliardi di dollari. E intanto è allerta tra gli operatori internazionali, quelli di Oxfam in prima fila, che stanno predisponendo piani di emergenza e scorte di aiuti per domani in tutto il paese. Se continuerà a seguire la traiettoria attuale, quindi il tifone già domani metterà a rischio 4,5 milioni di persone. Il piano di emergenza - "Alcune squadre di valutazione rapida sono attualmente in stand-by nel Paese, e pronte a intervenire nelle aree eventualmente colpite per stabilire il tipo di risposta necessaria - riferisce il direttore di Oxfam nelle Filippine Justin Morgan -. Stiamo monitorando con particolare attenzione le zone ancora in fase di ricostruzione dopo il passaggio del super-tifone Haiyan lo scorso anno. Temiamo che lì le famiglie possano essere meno capaci di rispondere al potenziale impatto di Hagupit". Morgan aggiunge che gli operatori sono particolarmente consapevoli dell'importanza di assicurare protezione a donne e ragazze, che sono i soggetti più vulnerabili ai disastri umanitari. "Considerate le precedenti catastrofi ambientali nelle Filippine, c'è un elevato rischio che si diffondano nel Paese episodi di violenza contro le donne e di traffico di esseri umani; le donne incinta o che allattano sono più esposte alle malattie. Per tutto questo Oxfam ha coinvolto specialisti nei suoi team con maggiore esperienza in questioni di genere".

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