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Isis, sul web il manuale choc della sposa del jihadista

Cruz Odelys
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"Istruita ma non troppo, sedentaria, adatta al matrimonio a partire dai nove anni": E' il ritratto della perfetta moglie del jihadista, tratteggiato in un manuale pubblicato online dalle stesse donne dello Stato islamico. L'obiettivo è quello di attrarre altre consorelle, soprattutto dai corrotti paesi del Golfo e in particolare dall'Arabia Saudita, dove le donne vivono come prostitute.Il manuale, quasi un manifesto, è stato scritto in arabo dalla Brigata Khansaa, gruppo di sostenitrici dell'Is e poi tradotto in inglese e ripubblicato dal think-tank britannico Quilliam, che studia e contrasta il fenomeno del terrorismo. Le prescrizioni - E' considerato legittimo - si legge nel documento di 40 di pagine - che una ragazza si sposi all'età di nove anni.Certo, precisa il manuale, gran parte delle ragazze pure si sposano a 16 o 17 anni. Da quel momento in poi, la donna deve condurre la sua vita nascosta agli occhi del mondo, sostenendo il Califfato da dietro le porte chiuse della sua casa. Si chiarisce poi che è giusto che una donna riceva un'istruzione, purché verta sulla religione islamica e venga impartita non prima dei 7 anni e non dopo i 15. Il manifesto delle donne dell'Is condanna senza mezzi termini il modello occidentale della donna emancipata, che non ha guadagnato nulla dall'idea di uguaglianza con gli uomini, se non problemi. I divieti - Soprattutto, la donna deve guardarsi bene dal lavorare in negozi di abbigliamento o saloni da parrucchiere, dove lavorerebbe niente meno che Iblis, il demonio in persona.Il ruolo della donna, si precisa ancora , deve essere sedentario, cioè non di battaglia, ma di supporto da casa, mentre si bada ai figli. Luogo ideale per poter condurre questo modello di vita è Raqqa, città siriana diventata capitale del Califfato di Abu Bakr al-Baghdadi. Una città che il manuale descrive come paradiso dei migranti, dove le famiglie vivono lontane dalla fame, dai venti freddi e dal gelo. Città dove non esistono nazionalismi e dove i ceceni vivono in armonia al fianco dei siriani, come i sauditi al fianco dei kazachi. Basta farsi fotografare a volto scoperto per i documenti di identità- incita il volume -, basta frequentare le scuole occidentali o "l'università della corruzione" che è a Gedda e basta leggere libri di scrittrici che non sono altro che "donne perdute. Nel manuale non c'è nessun riferimento alle centinaia di civili yazidi ridotti in schiavitù dall'Is, al commercio di ragazze appena adolescenti, alle decapitazioni e ai roghi di ostaggi stranieri, ai cadaveri crocifissi dei nemici esposti proprio per le strade di Raqqa, neppure agli omosessuali spinti giù da palazzi di sette piani.

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