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Rapito un ingegnere italiano in Nigeria Dietro ci sono gli estremisti islamici

Silvano Trevisan, 69 anni, sequestrato insieme ad altre sei persone. Uccisa una guardia durante l'agguato

Eliana Giusto
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C'è anche un italiano tra i 7 dipendenti di una ditta di costruzioni libanese rapiti a Jama, nello stato federale di Bauchi, nel nord della Nigeria. L'attacco - avvenuto in un sito della Setraco dove è stata uccisa anche una guardia del corpo - è avvenuto nella notte tra sabato e domenica. Si tratta di Silvano Trevsan, ingegnere di 69 anni, originario di Santo Stino di Livenza, un comune in provincia di Venezia di circa 13.000 abitanti.  Matrice islamica - Dietro il sequestro ci sarebbe la mano di Boko Haram, gruppo terroristico di matrice islamica collegato ai movimenti "Fratelli del Mali", a partire da al Qaeda nel Magrheb islamico (Aqmi). Proprio in risposta all'intervento francese in Mali, e all'appoggio diretto della Nigeria nella forza militare internazionale impegnata nella crisi maliana, le frange più estremiste di Boko Haram "hanno avuto il via libera sia per incrementare ulteriormente le loro azioni criminali contro le forze di sicurezza nigeriane, sia per inserire tra i propri obiettivi target occidentali, incluso il sequestro di cittadini stranieri". L'assalto - Trevisan è stato sequestrato a seguito di un autentico e proprio raid di tipo militare. L'attacco di sabato notte è stato preceduto da un assalto a una stazione di polizia dove erano tenuti in custodia dei criminali comuni e poi da una bomba esplosa vicino al posto polizia di guardia al compound della Setraco, la società di costruzione libanese per cui lavorano Trevisan e gli altri sei cittadini stranieri presi in ostaggio. Dopo l'esplosione della bomba, "i poliziotti e alcune guardie private sono uscite dal compound rimanendo falcidiate dai colpi di kalashnikov dei terroristi". I morti, tra poliziotti e guardie di sicurezza, sono almeno una dozzina. Per il momento la polizia nigeriana non conferma il numero delle vittime tra i propri uomini. Il portavoce della polizia di stato, Frank Mba, conferma l'attacco ai due posti della polizia, ma "entrambi sono stati respinti dalle forze dell'odine".

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