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La giustizia in paradiso:cento frustate a una 15enneper sesso prima del matrimonio

Alle Maldive la legge è ispirata alla sharia islamica. La ragazza riceverà la punizione una volta raggiunta la maggiore età

Matteo Legnani
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  I turisti, le Maldive vere, non le vedono mai. Scendono dall'aereo, fanno pochi passi e salgono su una barca o un idrovolante con cui raggiungono il resort prenotato. Passano i giorni tra immersioni, bagni e sonnellini in spiaggia senza mai lasciare l'isoletta di paradiso prescelta. Quindi, fanno il tragitto all'inverso e tornano in occidente. Mai potrebbero immaginare che una ragazzina maldiviana "colpevole" di aver avuto rapporti sessuali prematrimoniali possa essere condannata alla bellezza di 100 frustate. Come è capitato a una 15enne, la cui "colpa" era stata quella di denunciare il patrigno, colpevole di averla violentata. L'uomo, reo pure di aver ucciso il bambino avuto dalla figliastra, rischia fino a 25 anni di carcere. Ma nel corso del processo è emerso che la ragazzina aveva avuto rapporti rpematrimoniali. E così, oltre che vittima, è diventata pure colpevole. perchè la legge in vigore nel piccolissimo stato dell'oceano Indiano, dove la religione prevalente è quella islamica, è proibito dalla legge ispirata alla sharia. Le frustate le saranno inferte una volta arrivata alla maggiore età, ha fatto sapere la corte, lasciando tuttavia a lei la scelta se sottoporsi immediatamente alla punizione. La sentenza ha suscitato la dura reazione degli attivisti per i diritti umani, e dal governo è arrivata la richiesta di clemenza. Secondo Masood Imad, portavoce del presidente Mohamed Waheed, la giovane dovrebbe essere trattata come vittima e non come criminale, specificando tuttavia che deve "vergognarsi" per quello che ha fatto.  

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