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Il pianista Fazil Say condannato alla prigione per tweet giudicati offensivi

Il tribunale di Instanbul: "Ha insultato i valori religiosi". Lui non si presenta in aula ma dovrà scontare 10 mesi in carcere

Marta Macchi
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Neanche la notorietà e la fama hanno impedito a Fazil Say, pianista internazionale, di essere condannato a 10 mesi di prigione per aver mancato di rispetto alla religione islamica. Il compositore turco si è trovato nell'occhio del ciclone a causa di alcune considerazioni personali rese pubbliche tramite il suo profilo twitter nella primavera del 2012 quando aveva confessato ai suoi followers il proprio ateismo, retweettando inoltre il post di un utente che beffeggiava l'idea islamica del paradiso. I più integralisti si erano infuriati e ben presto il fondatore del Worldjazz Quartet era finito nella lista nera dei pm di Instanbul. Say, ateo convinto, ha più volte espresso l'opinione che ad orchestrare tutto possa esserci lo zampino dell'Akp, il partito Giustizia e Sviluppo, momentaneamente al governo. Nonostante le polemiche però il tribunale di Instanbul ha proferito sentenza: Say, che non si è presentato in aula, è responsabile per aver "insultato i valori religiosi di una parte della popolazione". L'episodio ha fatto il giro del mondo puntando i riflettori sulla nazione turca, Paese in lista per una nuova dimensione europea, patria che si conferma, ancora una volta, fanalino di coda nel campo delle libertà di espressione.

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