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Bacio saffico tra le atlete russe a Mosca. Ma loro smentiscono: "Era solo una dimostrazione di gioia"

La celebre astista si era detta a favore della legge anti-gay varata dal presidente russo

Matteo Legnani
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Il "bacio alla sovietica" era una delle icone della Guerra Fredda, e con Breznev una vera ossessione. Il quart'ultimo leader dell'Unione Sovietica baciava tutti, amici e avversari: da Castro a Ceausesco, da Honecker a Nixon e Carter. Pareva diverso il bacio saffico che si sono scambiate sul podio dei mondiali di atletica di Mosca le atletet russe della staffetta 4x400 Tatyana Firova e Kseniya Rizhova. Un gesto che da molti è stato interpretato come una presa di distanza dalla legge anti-gay varata dal presidente russo Putin e dalle dichiarazioni (pro-Putin) fatte nei giorni scorsi dalla stella del salto con l'asta Elena Isinbayeva. Niente di tutto ciò, la portavoce delle due atlete, Alla Glushenko, smentisce: "Le interpretazioni non corrispondono alla realtà. Il bacio era un'espressione di gioia per la vittoria e nient'altro, non c'era alcun retropensiero". Anche la Federazione russa di atletica interviene duramente: "Una completa stupidaggine, che non merita commenti. Era un bacio di gioia, come quello che ci si può dare tra amici, parenti o colleghi". E conclude: "Domani in conferenza stampa potranno raccontare loro stesse il significato di quel gesto, se verrà loro chiesto".

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