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Rapiti a Bangkok da poliziotti corrottiPaura per due turisti italiani

Accusati di aver prelevato da un bancomat con una tessera falsa, sono stati sequestrati e rinchiusi in un motel. Gli agenti volevano 50mila euro per liberarli

Matteo Legnani
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Brutta disavventura per due turisti italiani in Thailandia, sequestrati a Bangkok per alcune ore da quattro poliziotti che volevano estogliergli decine di migliaia di euro. Secondo quanto riferito dal Bangkok Post, i due, identificati come il 51enne Danilo De Vito e il 62enne Antonio Di Muno, lunedi' scorso erano arrivati da poche ore in vacanza nel Paese asiatico quando hanno prelevato da un bancomat. Li' sono stati bloccati da quattro agenti che li hanno portati in commissariato con l'accusa pretestuosa di aver usato una carta falsa e hanno chiesto due milioni di baht (47.000 euro) per non denunciarli. Dopo una trattativa i due italiani hanno ottenuto di dimezzare la somma da versare e sono stati trasferiti nella stanza di un motel dove sono stati tenuti prigionieri. L'indomani, con la scusa di telefonare alle famiglie in Italia per farsi mandare i soldi, sono riusciti a dare l'allarme. E' stata cosi' allertata l'ambasciata italiana a Bangkok che ha investito del caso l'Interpol. Nelle ore successive la polizia ha fatto irruzione nel motel per liberare i due turisti ma i loro sequestratori erano gia' fuggiti, con il bottino di 1.500 euro che nel frattempo avevano fatto prelevare da un bancomat. Due dei poliziotti coinvolti sono stati arrestati venerdi' insieme a un cittadino uzbeko che avrebbe fatto da interprete mentre altri due agenti sono ancora ricercati. Sono tutti accusati di rapina a mano armata, sequestro ed estorsione. La polizia thailandese ha subito radiato i quattro agenti con un'insolita tempestivita' per un corpo spesso sotto accusa per casi di corruzione.

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