Corea del Nord, la Terza Guerra Mondiale: le conseguenze del possibile intervento degli Stati Uniti
Oggi Kim Jong-un e la Corea del Nord dispongono di un arsenale atomico in grado di colpire. E di fare milioni di morti. Non è certo una novità, ma gli ultimi test missilistici lo dimostrano. Il dittatore, insomma, ci è riuscito: ha costruito un arsenale in grado di garantirgli la sopravvivenza, se non altro perché ora il mondo e gli Stati Uniti temono un suo attacco. La responsabilità, in gran parte, ricade sui presidenti americani: George W. Bush, Barack Obama e infine Donald Trump. Sempre troppo deboli nei confronti del regime comunista. Sempre convinti del fatto che la minaccia militare a stelle e strisce potesse tenere a bada Kim Jong-un: tutto sbagliato, in questo contesto il regime e il dittatore sono cresciuti. Hanno prosperato. Sono diventati una minaccia vera. Per approfondire leggi anche: Trump ad alzo zero: "Kim Jong-un? Cagnolino malato" E la Corea del Nord, ora, potrebbe trascinare il mondo intero in una sanguinosa guerra. Purtroppo, lo scenario non è poi così peregrino. Certo, oggi come oggi Trump potrebbe agire militarmente contro la Corea del Nord e sbarazzarsi anche piuttosto facilmente del regime di Pyongyang. Ma la Cina ha fatto sapere che in caso di attacco preventivo degli Stati Uniti alla Corea del Nord interverrebbe in sua difesa, con ovvi e terrificanti rischi di una escalation militare, di un conflitto in cui si fronteggerebbero le due più grandi potenze al mondo, Usa e Cina, appunto. Per inciso, la Cina stessa non esclude un intervento militare contro Kim Jong-un, ma non potrebbe tollerare interferenze a stelle e strisce. Insomma, non potrebbe accettare il fatto che ad iniziare la guerra sia Trump e non Xi Jinping, presidente del Dragone e presunto alleato di The Donald. È questa situazione intricata, paradossalmente, ad offrire le maggiori garanzie a Kim Jong-un, consapevole del fatto che Trump, intervenendo, potrebbe mettersi contro la Cina. Ma non solo. In caso di attacco contro la Corea, inoltre, il regime avrebbe il tempo per una reazione contro Seul e Tokyo, Corea del Sud e Giappone, che potrebbero essere agevolmente colpite con una testata nucleare. E sarebbe una carneficina. Una guerra che, se arrivasse mai a quel punto, avrebbe conseguenze su scala planetaria.