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Matteo Salvini chiude i porti alla Acquarius, lo schifo di Malta: "Abbiamo provato a contattarli ma..."

Giulio Bucchi
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La decisione di Matteo Salvini di chiudere i porti italiani alla nave Acquarius, con 629 migranti a bordo, scatena gli insulti della sinistra che però tace sulla vera vergogna: l'indifferenza di Malta, che il ministro degli Interni ha inteso richiamare alle proprie corresponsabilità nella gestione del traffico di migranti.  Leggi anche: Immigrati, il grido di Salvini. "In Europa vogliono fregarci" "Malta non ha mai risposto", ha spiegato nella serata di domenica a Sky Tg24 Alessandro Porro, soccorritore sulla Acquarius. Un elemento che conferma la tesi sostenuta anche dal premier italiano Giuseppe Conte, secondo cui il governo dell'isola a poche miglia dalla Sicilia "non garantisce soccorso umanitario". "In questo momento siamo leggermente a nord di Malta e stiamo procedendo verso nord - ha proseguito Porro -. La nostra ultima indicazione ricevuta dalla Mrcc di Roma ci indicava di navigare verso nord, siamo in effetti ancora in attesa di soluzioni definitive per quanto riguarda un porto di sbarco. Noi non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione dalle autorità di Malta. Noi abbiamo ricevuto nel pomeriggio una mail in copia in cui l'Mrcc di Roma contattava l'omologo di Malta e non sappiamo quali siano state le eventuali altre comunicazioni. Abbiamo contattato l'Mrcc di Roma continuamente per avere chiarimenti, le indicazioni fino a un certo punto sono state, fino a che abbiamo raggiunto l'altezza di Malta, di procedere a nord e in questo momento non abbiamo istruzioni specifiche di cosa fare". "Siamo preoccupati per la direzione scelta dalle autorità italiane in merito alla nave Aquarius che si trova in alto mare. Vanno manifestamente contro le leggi internazionali rischiando di creare una situazione pericolosa per tutti coloro che sono coinvolti", è la posizione del premier maltese Joseph Muscat. "Malta è in piena conformità con le regole internazionali e non accoglierà la nave nei suoi posti. Continueremo, dove possibile, ad intervenire per emergenze sanitarie ed evacuazione per ragioni mediche". Il fardello degli sbarchi, insomma, è e deve restare sulle spalle dell'Italia, per la gioia dei progressisti e soprattutto nel silenzio dell'Europa.

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