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Lifeline, Malta nega l'ingresso in porto: colpa della Germania, Angela Merkel rifiuta la quota di immigrati

Davide Locano
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Il caso della Ong Lifeline, con la complicità di un incontro segreto tra Emmanuel Macron e Giuseppe Conte, sembrava essersi sbloccato. Sembrava, appunto. La soluzione sembrava essere l'approdo a Malta e, dunque, la ridistribuzione aerea degli immigrati tra i Paesi europei pronti a farsene carico. Peccato che ora, dalla Lifeline, arrivino informazioni differenti: "Un giorno fa erano arrivate notizie dell'ultima ora secondo cui saremmo potuti andare a Malta ma non abbiamo ancora alcuna autorizzazione. Ora chiediamo se possiamo almeno ripararci davanti alla costa maltese dalle onde alte e dal forte vento. Molti soffrono il mare". Insomma, Malta non ha ancora dato alcun tipo di autorizzazione all'attracco. Su Twitter, il capitano Claus-Peter Reisch aggiunge la richiesta di "ingresso nelle acque maltesi per cercare riparo rispetto alla situazione meteorologica delle prossime ore. Come sapete ci attendiamo un'altra fase di forte vento e di mare alto nelle prossime ore. Abbiamo a bordo un gran numero di persone che soffre fortemente il mare", ha ribadito. Leggi anche: Lifeline, la rappresaglia dell'Europa: come minaccia l'Italia Il punto è che l'accordo tra Macron e Conte prevedeva la ridistribuzione dei migranti tra sette Paesi europei. Ma il premier maltese, Joseph Muscat, frena. Questo perché al momento non è stato dato il via libera all'ingresso della nave in porto. Cinque Stati dell'Ue - Italia, Malta, Francia e Portogallo e Spagna - hanno confermato la propria disponibilità ma manca il sì di altri, in particolare della Germania". Una circostanza confermata anche dal ministro dell'Interno della Csu, Horst Seehofer, che sottolinea che "il governo Merkel non salterà per i migranti". E per non farlo saltare, dunque, rifiuta qualunque tipo di impegno.

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