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Tensione con la Russia, la Nato organizza la più grande manovra militare dalla Guerra Fredda in Norvegia

Cristina Agostini
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La Nato dà il via oggi in Norvegia alla manovra militare più imponente dai tempi della Guerra Fredda. I soldati coinvolti saranno circa 50mila, con l'impiego di 10mila mezzi terresti e oltre 300 tra aerei e navi da guerra. L'esercitazione, denominata Trident Juncture, serve a testare le capacità di risposta dell'Alleanza atlantica a un eventuale attacco contro un Paese membro. Leggi anche: "Questo è un atto di guerra". Bomba dello stratega di Putin Solo ieri 24 ottobre le Nazioni unite avevano detto di non volere una nuova corsa al riarmo nucleare. Il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, alla luce dell'annuncio della Casa Bianca di volersi ritirare dal trattato per le forze nucleari a raggio intermedio (Inf) ha sottolineato: "Non vogliamo una nuova Guerra Fredda, né una nuova corsa al riarmo. E non prevedo neanche che gli alleati Nato dispiegheranno più armi nucleari in Europa come risposta al nuovo missile russo". Ma, ha aggiunto Stoltenberg, "vedo il bisogno - ed è quello che sta succedendo nella Nato - di valutare le implicazioni del nuovo missile russo per la nostra sicurezza". Ed è proprio questo il punto. Il presidente americano Donald Trump, nell'annunciare l'intenzione di uscire dall'intesa Inf, ha accusato la Russia di violare il trattato del 1987 con il dispiegamento del missile Novator 9M729. "La Russia ha ammesso ora che stanno dispiegando sul terreno un nuovo missile, SSC-8, quindi il problema, la minaccia, la sfida è il comportamento russo...", ha sostenuto il segretario dell'Alleanza, precisando che gli ambasciatori Nato discuteranno le implicazioni del programma missilistico di Mosca e tenteranno anche di organizzare un incontro tra il Consiglio Nato e la Russia.

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