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Bruxelles, l'ultimo scandalo sessuale al Parlamento europeo: arriva il bordello per i deputati

Gino Coala
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Cosa c' è di meglio di un massaggio rilassante per ristorarsi dopo le fatiche di una seduta parlamentare a Bruxelles? Se ai deputati del Parlamento europeo, che a Bruxelles arrivano in trasferta da tutta Europa, non fosse ancora venuto in mente di abbandonarsi a mani esperte, ci ha pensato la società Oohlala a dare questa idea mediante un opuscolo infilato nella casella di posta dei parlamentari. La società è specializzata nel fornire escort e massaggiatrici erotiche. Gli eurodeputati si sono trovati, insieme al plico di posta professionale, anche un opuscolo su come godersi al meglio la vita notturna di Bruxelles. Tra le varie opzioni, in quarta di copertina, ben visibile la pubblicità del sito internet di Oohlala, che offre massaggi hot e la compagnia di donne a pagamento. Leggi anche: Pensionato muore mentre è con una prostituta: come li hanno ritrovati Se ci si collega all' indirizzo web pubblicizzato si capisce subito che si tratta di un sito porcellone e rigorosamente vietato ai minori, che contiene foto e contatti di escort. Un catalogo completo, con tanto di scheda dettagliata delle misure delle fanciulle e delle specialità in cui eccellono. I massaggi sono la cosa più innocente. Il primo eurodeputato a rendere pubblica la cosa è stato il verde Pascal Durand, che ha gridato allo scandalo. Anche se ha fatto la sua denuncia nove giorni dopo che i volantini erano arrivati nella posta dei deputati. «Tale proposta è indegna della nostra funzione di deputati al Parlamento europeo, dell' immagine del Parlamento europeo e più in generale del lavoro che stiamo cercando di fare per difendere e preservare i diritti e la dignità delle donne», ha denunciato Durand che ha chiesto al presidente del Parlamento Ue, Antonio Tajani di vigilare affinché questo tipo di missive, che pubblicizzano la prostituzione, vengano bloccate. Ha anche esortato gli altri europarlamentari a inoltrare a Tajani una protesta formale. Il dubbio insinuato è che solo la negligenza, o il tacito assenso, del Parlamento Europeo abbia potuto far finire nella casella delle lettere professionale l' opuscolo in questione. Un portavoce ha dichiarato che il volantino non è stato distribuito dai servizi del Parlamento, e ha ipotizzato che a distribuire la pubblicità delle escort sia stato un assistente di qualche deputato, o un deputato stesso. Dopo che lo scandalo è diventato di domino pubblico, l' opuscolo è stato fatto sparire e di esso pare non ci sia più traccia. Almeno non nelle caselle delle lettere. di Ilaria Pedrali

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