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Vaticano, Papa Ratzinger e il quinto anno di silenzio. Il sospetto tremendo: "Perché non parla più"

Giulio Bucchi
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Il quinto anno di silenzio di Joseph Ratzinger. Il Papa Emerito, dopo il clamoroso addio del 2013, ha centellinato i suoi interventi pubblici. Come sottolinea il Giornale, l'ultimo è stato poche settimane fa, un chiarimento nella polemica sull'interpretazione del dialogo tra la confessione ebraica e quella cristiana. Ma il 2018, si sottolinea, "è stato, soprattutto, l'anno della lettera tagliata" a monsignor Dario Edoardo Viganò. Una vicenda torbida che ha sconvolto ancora una volta il Vaticano, portando alle dimissioni dell'ecclesiastico tra i più vicini a Bergoglio.  Leggi anche: Lettera segreta in Vaticano, il vero motivo delle dimissioni di Benedetto XVI Il silenzio di Benedetto XVI viene interpretato in due modi: i tradizionalisti lo considerano un segno di resistenza al "papato progressista" di Francesco, quasi un "guardare dall'esterno la barca che affonda". Secondo i più ottimisti, invece, Ratzinger evita di intervenire nella vita pubblica della Chiesa per non alimentare a sua volta polemiche e divisioni, perché la distanza tra lui e il suo successore sono in ogni caso notevoli ed evidenti. C'è poi, spiega ancora il Giornale, il giallo sulle sue effettive condizioni di salute. Sono rare le foto attuali di Ratzinger, e la famosa risposta al giornalista Massimo Franco, in cui ha confessato di "essere in pellegrinaggio verso casa" non ha certamente rassicurato chi lo considera ancora "il solo e unico Papa" della Chiesa cattolica.

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