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Datagate, Snowden corteggia Berlino: "Potrei riferire al Reichstag"

La talpa che ha scatenato il Datagate incontra a Mosca un deputato tedesco e si dice disponibile a collaborare con le autorità tedesche

Roberto Procaccini
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La spia si mette sul mercato. Edward Snowden, la talpa che ha scatenato lo scandalo Datagate, approfitta degli attriti tra Washington e Berlino per trovare un posto al sole (del Reichstag). Snowden (che da quando ha provocato la fuga di informazioni dall'agenzia di intelligence Nsa vive a Mosca) ha incontrato il deputato tedesco Hans-Christian Stroebele. "Gli ho chiesto se fosse disposto a dare informazioni al Parlamento tedesco testimoniando in Germania - ha riportato il parlamentare verde -. Troveremo il modo, lo accoglieremo volentieri". Insomma, Snowden può diventare l'arma in più di Berlino nella risposta a Washington. Putin è d'accordo - Dal Cremlino fanno sapere che non hanno nulla da opporre all'eventualità che Snowden voli a riferire al Reichstag: "Il governo russo - comunicano da Mosca - ritiene che l'ex agente dei servizi segreti americani è libero di cooperare con le autorità di polizia tedesche nel caso delle intercettazioni telefoniche della cancelliera Angela Merkel". Anzi, il presidente Putin è ben contento di mettere Snowden a disposizione dei tedeschi: "La Germania - ha sottolineato ancora il Cremlino - è un Paese amico con cui, sempre che sia possibile, vogliamo facilitare la collaborazione". L'ex informatico della Cia, dal canto suo, spiega in una lettera affidata a Stroebele che preferirebbe parlare davanti a una commissione del Congresso degli Usa, ma nel frattempo è pronto "a parlare con il Reichstag appena la situazione lo renderà possibile". Al Palazzo di vetro - Il governo tedesco non si limita a blandire Snowden. Nella sua controffensiva contro Washington, ha presentato insieme al Brasile all'Assemblea generale dell'Onu una bozza di risoluzione per sollecitare una maggiore protezione del diritto alla privacy per i cittadini. La bozza chiede di mettere fine a pratiche eccessive di sorveglianza elettronica, sottolineando che la raccolta illegale di dati personali "rappresenta un atto altamente intrusivo". Inoltre, il testo messo a punto da Germania e Brasile - due dei Paesi più irritati con gli Stati Uniti per le attività di spionaggio condotte ai loro danni dall'Nsa - chiede all'Assemblea generale dell'Onu di dichiarare di essere "profondamente preoccupata per le violazioni dei diritti umani e per gli abusi che possono derivare dalla sorveglianza delle comunicazioni".

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