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New York, afroamericano accoltella 5 ebrei in casa di un rabbino: "Atto di terrorismo domestico"

Giulio Bucchi
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"Un atto di terrorismo domestico". Così il governatore dello stato di New York Andrew Cuomo ha commentato il sanguinoso accoltellamento nella casa di un rabbino a Monsey, a una manciata di chilometri da Manhattan. Cuomo parla di "intolleranza e ignoranza": l'anti-semita è un afroamericano, già arrestato, che armato di machete si è introdotto nell'abitazione del religioso mentre era in corso una festa per la Hanukkah colpendo a casaccio i presenti. I cinque feriti, tutti membri chassidici, sono state trasportati negli ospedali locali e due sono in condizioni critiche. Cuomo si è detto "inorridito" dall'atto "spregevole e codardo": "Abbiamo una tolleranza zero per l'antisemitismo a New York e considereremo l'attaccante responsabile nella misura massima consentita dalla legge". Si tratta del 13esimo attacco antisemita a New York nelle ultime settimane. "Stavo pregando per la mia vita", ha dichiarato al New York Times il testimone Aron Kohn, 65 anni, descrivendo il coltello usato dall'aggressore come "la dimensione di un manico di scopa".Yossi Gestetner, co-fondatore del OJPAC per la regione della Hudson Valley, ha riferito al New York Times che una delle vittime era un figlio del rabbino. "La casa aveva molte dozzine di persone", ha detto Gestetner.

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