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Coronavirus, il medico-eroe di Wuhan: stremato dai soccorsi, muore d'infarto

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Gabriele Galluccio
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Wuhan è la metropoli da oltre undici milioni di abitanti dove è nato e si è diffuso il tanto temuto coronavirus. Arrivano molte testimonianze sconcertanti dalle corsie degli ospedali della città cinese finita in quarantena. A raccoglierle è Guido Santevecchi, l'inviato del Corriere della Sera, che ha parlato con un'infermiera del Jinyintan, il centro dei primi ricoveri: "Ci sono colleghi con piaghe alla pelle della faccia, perché dobbiamo portare sempre la maschera e gli occhialoni protettivi, da tenere ben stretti, e i turni sono lunghissimi". Per approfondire leggi anche: "Possibile la trasmissione da persone senza sintomi" Il caso più clamoroso è quello di un medico di 51 anni, Jiang Jijun, che è morto a causa di un infarto mentre si dirigeva in ospedale: i colleghi hanno affermato che fosse stremato per l'enorme carico di lavoro che aveva affrontato in prima linea nella lotta al virus. Un altro medico di 62 anni è invece deceduto di polmonite presa tra le corsie. Ormai negli ospedali si sono formate vere e proprie "squadre d'assalto" anti-virus, capeggiate da eroi che sono costretti a lavorare in condizioni durissime ed a mettere a rischio la propria vita. Intanto continuano a sorgere ospedali all'improvviso per affrontare al meglio l'emergenza: dopo quello da mille posti promesso entro dieci giorni, c'è già in costruzione una seconda struttura da 1.300 posti per un tempo stimato di due settimane.

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