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Parla il golpista Micheletti:

«Fatto il bene dell'Honduras»

Fabio Corti
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 Roberto Micheletti, dopo il colpo di stato che l'ha issato alla guida dell'Honduras grazie alla deposizione del precendente leader Manuel Zelaya, ha ricevuto la stampa internazionale nel palazzo presidenziale. Micheletti non ha voluto sentir parlare di "golpe": «Qui non c'è stato nessun golpe. È stato il Tribunale ad ordinareall'esercito di prendere quel mascalzone di Zelaya e portarlo fuori dalpaese». Secondo Micheletti a Zelaya «è stato fatto un favore» mandandolo in esilio, dal momento che in Honduras non è prevista immunità per il capo dello Stato e gli sarebbe toccata la «galera». Micheletti ha insistito con i reporter: «Io e l'esercito abbiamo agito con decisione per fare il bene del Paese». Micheletti, nato nel 1943, è figlio di un immigrato italiano della provincia di Bergamo che sbarcò in America centrale con l'intento di far fortuna tra le due guerre mondiali.

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