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Emmanuel Macron, la portavoce che dileggiava l'Italia e non ne azzecca una sul coronavirus: chi è Sibeth Ndiaye

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Le critiche si abbattono su Sibeth Ndiaye, portavoce del governo francese e fedelissima del presidente francese Emmanuel Marcron, che, scrive il Foglio oggi in edicola. Libération, uno dei principali quotidiani francesi, ha raccontato che in queste settimane complesse e cariche di tensione per via dell’emergenza coronavirus la portavoce dell’esecutivo ha collezionato passi falsi e scivoloni. L’ultimo due giorni fa, quando per giustificare l’appello del ministro per le Politiche agricole Didier Guillaume, che ha invitato i francesi a unirsi al “grande esercito dell’agricoltura francese” per aiutare contadini e allevatori, ha detto che il governo non intende con queste parole “chiedere a un insegnante che oggi non lavora di attraversare la Francia per andare a raccogliere le fragole”, dimenticando completamente che maestri e professori lavorano a distanza con i propri studenti.

 

 

 

Anche sulle mascherine, scrive il Foglio, la Ndiaye ha detto apertamente in tv di non essere in grado di utilizzarle, “sono gesti tecnici”, e comunque “non sono necessarie per tutti”. E c'è chi le ha fatto notare di dirlo ai molti lavoratori in prima linea che ne sono privi, medici, infermieri, addetti alle consegne, netturbini, scatenando la reazione degli stessi che monacciano il  “droit de retrait”, il diritto di non lavorare in caso di rischi gravi per la salute

Notevole anche l'attacco all'Italia. Lo scorso 11 marzo, infatti, lasciò intendere che le misure adottate dal nostro Paese erano inutili, a partire dalla chiusura delle scuole. E ancora, sosteneva che il confinamento della popolazione non sarebbe servito ad arginare il Covid-19 e che la Francia non avrebbe mai seguito quella strada. Come sia andata a finire è sotto gli occhi di tutti: Macron annunciò la chiusura delle scuole in diretta tv appena tre giorni dopo.

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