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Coronavirus, l'Italia chiede aiuto agli Stati Uniti: lo scenario del politologo e la partita pericolosa con Russia e Cina

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Il governo italiano ha chiesto aiuto agli Stati Uniti e Donald Trump ha risposto firmando un memorandum che prevede sostegno agli ospedali italiani, forniture tecnologiche e logistiche. Il presidente americano ci ha definiti “uno degli alleati più stretti e di vecchia data”, che va salvato dal rischio del collasso del sistema sanitario e della recessione economica. Intervistato da La Stampa, il politologo Moisés Naím ha spiegato così la decisione di Trump di aiutarci: “Sta capendo che certe battaglie, come quelle con Cina e Russia, non può vincerle da solo. Ha bisogno degli alleati e non può permettersi di perdere l’Italia”. Che intanto già ha ricevuto aiuti da Putin e da Xi, ma adesso ci pensano gli americani, scossi da un rapporto di intelligence che avverte il pericolo riguardo la stabilità dell’Italia, dove ci sono 30mila soldati e diverse atomiche Nato: “È normale questa rivalità tra Usa, Cina e Russia. L’Italia soffre da sempre per l’instabilità politica - ha spiegato Naím - a cui ora si è aggiunta questa tragedia. Anche gli Usa sono entrati nel gioco della propaganda”. Ma perché Trump ha agitato ora, citando Cina e Russia? “Ogni giorno parla alla Casa Bianca - ha risposto il politologo - e deve dimostrare che sta reagendo. Non sono sicuro però che la priorità data all’Italia abbia il significato che aveva storicamente. Ho aspettative limitate, dobbiamo vedere cosa accadrà nella pratica”. 

 

 

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