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Boris Johnson, il piano di emergenza nel caso in cui fosse morto per coronavirus: "Pronti per lo scenario 'morte di Stalin'"

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Boris Johnson ha vissuto sulla propria pelle la terribile esperienza del coronavirus. Il primo ministro britannico ha passato un paio di notti buie in terapia intensiva dopo essere risultato positivo, ma ora è sulla via della guarigione. L’inquilino di Downing Street è tornato a lavoro e in un’intervista al Sun ha rivelato l’esistenza di un piano di emergenza che sarebbe stato attuato nel caso in cui fosse morto durante il ricovero in ospedale. “Non ero in una forma particolarmente brillante - ha ammesso Johnson - e sapevo che esistevano piani di emergenza. È stato un momento difficile, non lo nego. Avevamo una strategia per affrontare uno scenario tipo ‘morte di Stalin’, il film sugli eventi riguardanti il decesso del leader sovietico”. Il primo ministro britannico ha inoltre confessato che il momento più brutto è stato quando i medici hanno preso in considerazione l’idea di intubarlo: “Ci sono stati dibattiti su come gestire la comunicazione”, ma per fortuna BoJo ce l’ha fatta e la sua permanenza in terapia intensiva è durata solo tre giorni. 

 

 

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