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Wuhan, "coronavirus nato in laboratorio". Rafforzate le misure di sicurezza in Cina: una conferma indiretta, cos'è accaduto a gennaio

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Evitare un nuovo "caso Wuhan". La Cina ha varato una nuova legge sulla biosicurezza "per tutelare la sicurezza sanitaria nazionale", spiega il Giornale. In altre parole, garantire controlli più rigidi sui laboratori di microbiologia e sugli istituti medici in cui si studiano i virus come il Sars.-CoV-2 che dallo scorso gennaio ha prima messo in ginocchio la regione dell'Hubei e poi, soprattutto, devastato il mondo trasformandosi nella pandemia di coronavirus che ancora blocca il globo.

 

 

 

La nuova legge sembra paradossalmente confermare le voci, mai confermate né da organismi scientici ufficiali né tantomeno dalle autorità di Pechino, relative al fatto che il virus sia stato "creato in laboratorio" al Wuhan Institute of Virology e da lì sfuggito dal controllo, per dolo o per un tragico errore umano. Per mesi i complottisti di tutto il mondo uniti hanno rilanciato dubbi e sospetti (tra questi, più volte, anche il presidente americano Donald Trump che ha accusato la Cina di aver creato il virus) e certo la misura del governo di Xi Jinping, oltre a rassicurare sul futuro, contribuirà anche ad alimentare quello scenario terrificante.

 

 

 

Secondo l'agenzia cinese Xinhua, la nuova normativa prevederà "un sistema di monitoraggio del rischio e di allarme rapido, un sistema di condivisione e diffusione delle informazioni, un sistema di risposta alle emergenze e un sistema di indagine e tracciabilità". Tutto quello, insomma, che tra dicembre 2019 e lo scorso gennaio è drammaticamente mancato. 

 

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