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Donald Trump e il "golpe militare" alla Casa Bianca. Il dispaccio segreto sulle rivolte nell'esercito

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"Niente ribellioni. Dal 20 gennaio il nuovo comandante in capo sarà Joe Biden": questo il messaggio che sette generali e un ammiraglio hanno scritto, rivolgendosi direttamente alle forze armate. Un pronunciamento firmato dai vertici militari, che non ha precedenti e riflette una preoccupazione da non sottovalutare. Basti pensare che tra i rivoltosi filo Trump, che hanno assediato il Congresso, c’erano diversi veterani e anche personale militare in servizio. E infatti, per scongiurare un replay di quanto accaduto, i sevizi segreti e l’Fbi stanno facendo un attento controllo dei 20mila militari della Guardia nazionale che saranno schierati a Washington il giorno dell’insediamento del nuovo presidente. Si temono o infiltrazioni di personale anti Biden, che potrebbe scatenare ammutinamenti.

 

 

 

I timori dei vertici militari non sono infondati, visto che dopo l'attacco a Capitol Hill, si è scoperto che tra i 25 accusati di terrorismo interno potrebbero esserci anche militari. E sicuramente - come riporta il Giornale - fra i 170 rivoltosi individuati ci sono veterani e personale ancora in servizio. La prima identificata è il capitano Emily Rainey, esperta di guerra psicologica. Coinvolto anche un ex ufficiale più alto in grado, il tenente colonnello dell’aeronautica Larry Rendall Brock, già finito in manette. Senza dimenticare Ashli Babbitt, uccisa durante l’assalto al Congresso, che era una veterana dell’Irak e dell’Afghanistan. 

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