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Angela Merkel, grave allarme sul coronavirus: "Varianti, possibili effetti catastrofici sui sistemi sanitari"

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Angela Merkel lancia l'allarme. La Germania si trova alle prese con un altro lockdown (esteso fino al 7 di marzo) a causa del coronavirus. Ma per la Merkel non è l'unico Paese europeo a doversi preoccupare. "Ovunque abbiamo già visto un aumento a tratti drammatico dei contagi, e ci possono essere effetti catastrofici sui sistemi sanitari". Nel mirino le varianti "mutate" del Covid-19. "Ancora non tutto è stato studiato a fondo, ma faremmo bene a non dubitare delle valutazioni degli esperti nel Paese e all’estero - ha spiegato nella sua dichiarazione al Bundestag - quando ci spiegano che tutte e tre le varianti sono molto più aggressive, e dunque più contagiose, del virus originario".

Da qui la necessità di attrezzarsi "per impedire una nuova crescita esponenziale delle infezioni". Poi il rimprovero: "Non siamo stati abbastanza attenti e non siamo stati abbastanza rapidi" nel contrastare il virus. Un mea culpa rispetto alla prima ondata che prende di mira anche la politica. Questa rea di aver "mancato di restringere la vita pubblica in maniera sufficientemente tempestiva di fronte alla crescita dei contagi".

Dichiarazioni pesanti che arrivano dopo l'amara ammissione di Ursula von der Leyen. Il presidente della Commissione europea parlando alla plenaria del Parlamento europeo si è lasciata andare: "È un dato di fatto che non siamo dove vorremmo essere oggi nella lotta contro il virus. Siamo arrivati in ritardo con le autorizzazioni. Eravamo troppo ottimisti riguardo alla produzione di massa. E forse eravamo troppo sicuri che quello che abbiamo ordinato sarebbe stato effettivamente consegnato in tempo". Per questo - è l'unica conclusione possibile -  bisogna accelerare sulle autorizzazioni. "L’Europa è sempre pronta ad aiutare - ha concluso facendo riferimento alle società farmaceutiche -. Ma insistiamo sulla nostra giusta quota. La battaglia contro il virus è una maratona e non uno sprint".

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