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Ufo, 21 avvisamenti "fuori norma": la tecnologia superiore, sono davvero tra noi?

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Caterina Maniaci
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Nel cielo notturno brillano già le prime luci di stelle. Palpitano ammiccanti, ma rimangono fisse lassù. All'improvviso appare una luce che si muove velocissima, seguendo una parabola stravagante, finendo nell'acqua del mare. Non può essere un aereo, non è un drone, la velocità è inimmaginabile. Che cos' è? Trattasi di Ufo, oggetto volante non identificato- e attenzione, non identificato non significa necessariamente alieno. Di questi video ne esistono a migliaia, si accumulano da decenni, grazie a privati cittadini ma anche a piloti militari. Per la prima volta fonti ufficiali governative statunitensi hanno ammesso che la questione esiste, è aperta e non esistono spiegazioni riconducibili ad attività terrestri riconosciute. Con la conseguente felicità degli adepti al "credo" degli ufologi di tutto il mondo, il riscatto di decenni di umiliazioni e sbeffeggiamenti.

 

 

NUOVE TEORIE
L'atteso rapporto del Pentagono e dell'intelligence, reso pubblico venerdì scorso, non offre conclusioni definitive, quindi qualcuno l'ha definito "deludente", ma in realtà non esclude "attività aliena", lasciando la porta aperta a nuove teorie sugli extraterrestri. Qual è in sintesi il contenuto del rapporto? I 143 episodi registrati dal 2004, su un totale di 144, restano senza spiegazione. Di questi 21 potrebbero essere riconducibili a sperimentazioni di Russia, Cina o altri paesi che possono aver raggiunto una tecnologia ipersonica. In sostanza, questa tecnologia, che i vertici militari americani ammettono di non conoscere, non risulta riconducibile a parametri terrestri usuali. E a questo punto si aprono nuovi, misteriosi e affascinanti scenari: chi potrebbe aver raggiunto la capacità di creare "oggetti volanti" a velocità sconosciute nella nostra civiltà? Davvero i cinesi, o i russi, o gli indiani, in gran segreto, potrebbero aver creato questo, senza far trapelare mai nessuna notizia?

OGGETTI NON TERRESTRI
Alcuni degli avvistamenti dettagliati nel rapporto risalgono ad una ventina di anni fa ed è oggettivamente difficile immaginare che all'epoca potessero aver messo a punto tecnologie così avanzate rispetto agli Usa. I funzionari comunque concordano su un fatto: l'ambiguità dei fenomeni rilevati non esclude che i piloti militari che li hanno osservati possano essere entrati in contatto visivo con oggetti non terrestri. A lasciare perplessi gli esperti sono in particolare alcune caratteristiche degli oggetti osservati, soprattutto la lo ro capacità di accelerazione, oltre ai repentini cambi di direzione, che sembrano sfidare le leggi della fisica, e la loro capacità di immergersi in acqua e sparire. Secondo il rapporto, non ci sono prove concrete che gli episodi registrati riguardino appunto programmi militari segreti americani, tecnologia sconosciuta russa o cinese o visite extraterrestri. Ma anche in mancanza di prove si tratta, precisa il rapporto, di spiegazioni che non possono essere scartate del tutto. Con questo rapporto, anche se non presenta conclusioni esaurienti, per la prima volta il governo americano ammette l'esistenza di tali fenomeni.

 

 

«Non ci sono indicazioni chiare che esista una spiegazione non terrestre per giustificarli, ma andremo dove i dati ci porteranno», hanno spiegato funzionari del Pentagono. Gli scettici storcono il naso e accantonano la questione, e però qualche dubbio dovrebbe sorgere anche in chi crede agli alieni solo in versione cinematografica. Già, il cinema, la radio: i primi a veicolare e a far crescere l'enorme interesse per gli alieni, dagli Usa in tutto il mondo. Fin dai tempi di Orson Welles, con il suo dramma radiofonico "La guerra dei mondi", che nel 1938 gettò nel panico gli ascoltatori e poi la grande stagione della fantascienza che si incrociava pericolosamente con la realtà, con le storie nate intorno alle attività supersegrete della famosa Area 51 in Nevada. Anche il Vaticano ha stupito tutti con le aperture sull'esistenza degli extraterrestri. Durante il pontificato di papa Ratzinger gli astronomi gesuiti hanno ribadito la possibilità che esistano, soprattutto con le dichiarazioni di padre Funes, direttore della Specola Vaticana. E con il famoso convegno di astrobiologia organizzato in Vaticano nel 2009, ripetuto a Tucson (Arizona) nel 2014.

 

 

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