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Cina, ritrova il figlio rapito dopo 24 anni: come Denise Pipitone, ma... un caso sconvolgente

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Giordano Tedoldi
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In Cina, la piaga dei bambini rapiti e venduti per l'equivalente di poche centinaia dieuro nel mercato clandestino delle adozioni, fa registrare numeri impressionanti: migliaia di bambini (nel 2015 se ne contarono ventimila) scomparsi ogni anno e venduti a famiglie adottive cinesi o straniere. Il ministero della Pubblica sicurezza ha annunciato di aver ritrovato, soltanto a partire dal gennaio scorso, 2.609 bambini scomparsi o rapiti. Uno degli scomparsi è stato rintracciato dopo 61 anni. È andata leggermente meglio a un padre diventato una celebrità in Cina, Guo Gangtang, cinquantunenne, che era alla ricerca di suo figlio da 24 anni, dopo il rapimento quando il bambino ne aveva solo due, avvenuto davanti alla sua casa nella provincia dello Shandong, da parte di due trafficanti che all'epoca avevano una relazione sentimentale.

 

 

 

La donna, identificata solo col nome Tang, aveva visto il piccolo che giocava da solo, lo aveva preso e portato alla fermata della corriera dove l'aspettava il suo compagno, chiamato dai giornali Hu. I rapitori avrebbero poi portato il bambino nella vicina provincia di Henan, dove l'hanno venduto. Ed è in quella stessa provincia che finalmente il padre, ventiquattro anni dopo, l'ha ritrovato. Dal giorno della scomparsa, Guo non si è dato pace, ha investito tutte le sue energie e le sue sostanze nella ricerca del figlio, percorrendo oltre 500mila chilometri in motocicletta, battendo le vastità del paese asiatico in lungo e in largo alla ricerca di indizi.

Ha attraversato oltre venti province, subendo numerosi incidenti che gli hanno procurato varie fratture (ha dovuto cambiare dieci motociclette), ed è stato derubato da ladri di strada. Ma non si è dato per vinto, e ha continuato ad attraversare la Cina portandosi attaccato alla moto uno striscione con stampata la faccia del figlio. Il tabloid cinese Global Times riporta che, per la sua impresa, Guo si è ridotto a vivere sotto i ponti e a chiedere l'elemosina, avendo dato fondo a tutti i suoi risparmi. Nel 2015 la sua vicenda ha ispirato anche un film di grande successo in Cina, "Lost and love", con il popolare attore hongkonghese Andy Lau, che alla notizia del ritrovamento del figlio ha voluto congratularsi con Guo in un video: «Vorrei dire al fratello Guo che ammiro la tua tenacia, e rendere omaggio alle forze di pubblica sicurezza». Il Global Times riferisce che i rapitori sono stati arrestati, e la prova del DNA ha confermato che il ragazzo ritrovato è proprio il figlio di Guo.

 

 

 

La televisione di stato ha dato grande risalto alla notizia, mandando in onda il filmato dell'incontro, delle grida di gioia e dell'abbraccio tra i genitori e il figlio, a Liaocheng, nello stesso Shandong dove avvenne il rapimento. Un'operazione mediatica senza dubbio concordata per rassicurare l'opinione pubblica circa l'allarmante fenomeno dei rapimenti di bambini. «Bambino mio, sei tornato!» esclama la madre, mentre Guo ha dichiarato: «Ora che mio figlio è stato ritrovato, d'ora in avanti ci saranno solo giorni felici», poi ha assicurato che il figlio, di cui non è stato diffuso il nome, «sta bene» e che «Dio è stato giusto con me». Inevitabilmente l'onda emotiva dell'annuncio del lieto fine per un caso che aveva scosso tutta la Cina è stata enorme, e si è potuta misurare dalle reazioni sui social, in particolare su Sina Weibo, l'equivalente cinese di Twitter.

Molti "netizens", come vengono chiamati i cittadini più presenti sui social, hanno chiesto a gran voce un sequel di "Lost and love", che riprenda il lieto fine della vicenda reale. E in tantissimi hanno voluto esprimere messaggi di felicitazioni a Guo, scrivendo: «ogni sofferenza ha la sua ricompensa», e augurandosi che «altre famiglie che hanno bambini scomparsi possano ricomporsi, e non ci siano più rapimenti». Secondo la legge cinese, chi rapisce un bambino è passibile di una condanna dai cinque ai dieci anni ma, in casi particolarmente gravi, può anche essere condannato a morte. Più lieve, invece, l apena per chi compra un bambino che è stato rapito: tre anni. Norme che hanno spinto molti cittadini a chiedere maggiore severità. Ma di là dagli aspetti mediatici e legali, resta al centro la vicenda umana di Guo Gangtang, che era solo un giovane padre di 27 anni quando gli fu rapito il figlio, e che ha sconvolto la sua esistenza per riabbracciarlo. 

 

 

 

 

 

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